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26 gennaio 2008

L. 194: mozione unitaria PD in Consiglio Comunale

Sto continuando il mio impegno sulla 194. Di seguito la mozione unitaria del PD che ho presentato in consiglio giovedì 25 in Consilgio Comunale

OGGETTO: Per la piena applicazione della legge 194



PREMESSO che

  • La legge 194 è legge dello Stato confermata da un referendum popolare – che ha visto una straordinaria adesione – che tiene conto in modo equilibrato dei diritti della donna e del nascituro;
  • E’una legge ancora attuale in quanto contiene direttamente la possibilità di adeguarsi ai progressi scientifici, come dimostra l’esperienza di alcuni ospedali riguardo al limite temporale per l’aborto terapeutico, il che rende nel nostro contesto decisamente strumentale l’accostamento alla campagna della moratoria sulla pena di morte

TENUTO CONTO che


  • l’articolo 1 della legge 194 recita: “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. “
  • la legge ha dato risultati significativi in termini di riduzione delle interruzioni volontaria di Gravidanza tra il 1983 e il 2005 si e registrata una diminuzione pari al 60%.
  • ci sono circostanze oggettive per le donne che ancora vi ricorrono, come: condizioni economiche, bassa scolarizzazione (il 54% è costituito da donne con titoli di studio elementare o di licenzia media,) ma è soprattutto tra le donne straniere che il fenomeno è maggiormente diffuso.
  • la politica deve intervenire per rimuovere le cause all’origine di questa dolorosa scelta

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA a

  1. potenziare la rete dei consultori cittadini e tutte le attività di prevenzione, come informazione ed educazione alla contraccezione;
  2. sostenere, anche attraverso un proprio intervento, l’assunzione di mediatrici culturali. presso tutti i consultori della città;
  3. sviluppare una campagna di informazione e formazione rivolta alle donne straniere.
  4. promuovere e rafforzare la rete di sostegno economico e sociale a favore delle donne sole con figli economicamente svantaggiate anche privilegiandole nelle graduatorie per la casa e per il Fondo Sociale affitti;
  5. sviluppare, in accordo con l’ASL, una campagna di prevenzione tra i giovani attraverso l’educazione alla sessualità, responsabile e consapevole, e la promozione dell’utilizzo dei mezzi di contraccezione, facendone anche oggetto di una specifica iniziativa nell’ambito della “settimana della salute”;
  6. concordare con la Regione e con l’ASL-Città di Milano un rinnovato impegno di rilancio dei consultori pubblici milanesi, garantendo adeguate risorse professionali e strutturali, oltre alla garanzia della presenza di mediatrici linguistiche in tutte le strutture socio-sanitarie, vista l’alta prevalenza di utenti straniere;
  7. garantire attraverso la collaborazione tra la ASL, la rete dei consultori e soggetti del terzo settore di diversa ispirazione, secondo le modalità contemplate dalla legge, informazione e interventi rivolti alla prevenzione, aiuto alle donne e sostegno alla procreazione libera e consapevole, come previsto dalla 194.

23 gennaio 2007

Interrogazione sugli atteggiamenti fascisti

Il testo potrà sicuramente non soddisfare molti, ma questo è quanto è possibile tecnicamente chiedere all'Amministrazione Comunale; altre questioni hanno a che fare con i poteri della Chiesa o di altre istituzioni e, in quanto tali, fuori dall'area di competenza del Consiglio Comunale.
Personalmente credo sia comunque importante fermare anche per scritto l'attenzione su queste vicende e, almeno formalmete, coinvolgere in una risposta l'amministrazione.

INTERROGAZIONE

Oggetto: slogan fascisti in manifestazioni pubbliche.

PREMESSO CHE

Durante il funerale per Nico Azzi, che si è svolto all’interno della Basilica di Sant’Ambrogio il giorno 12 gennaio 2007 e durante la consegna della laurea honoris causa al Presidente del Consiglio Romano Prodi il giorno 18 gennaio all’Università Cattolica, si sono verificati da parte di gruppi presenti atti di intolleranza con slogan fascisti sotto lo sventolio di bandiere con immagini celtiche

CONSIDERATO CHE

1 - L’apologia di fascismo e le manifestazioni fasciste sono sanzionate dalle “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale” (comma primo) della Costituzione e dalla Legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) ai punti 4. e 5.

2 - Gli agenti di polizia locale, in quanto agenti di polizia giudiziaria, in presenza della commissione di un reato, sono tenuti per legge a fare rapporto alla competente autorità giudiziaria locale

Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri Comunali interrogano il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1 - Se, nelle due occasioni pubbliche menzionate (funerali di Nico Azzi e consegna della laurea honoris causa al Presidente del Consiglio) fossero presenti agenti di polizia locale;

2 - In caso positivo, se gli stessi hanno fatto rapporto alla Procura della Repubblica in relazione alle manifestazioni fasciste in violazione alle leggi dello Stato.


Milano, 23 gennaio 2007

16 novembre 2006

Ri-proviamo con il decentramento

Sperando di fare cosa gradita di seguito trovate una mozione che ri-promuove il decentramento condivisa anche dalla maggioranza e di recente dall'assessore Ombretta Colli.


MOZIONE URGENTE

DECENTRAMENTO E CONSIGLI DI ZONA

Il Consiglio Comunale,
PREMESSO CHE

Le problematiche che interessano la vita di una grande città come Milano ( trasporti, servizi, attività produttive ecc..) comportano la necessità di predisporre strumenti di intervento inquadrati in un ottica più ampia e complessiva riconducibile all’Area Metropolitana; la gestione amministrativa di una città complessa come Milano richiede comunque un forte decentramento territoriale

La Giunta Albertini nelle precedenti legislature ha predisposto la riduzione del numero delle Zone di Decentramento ( da 20 a 9 ) sulla base del concetto “ meno Zone più Servizi “, ma senza mai dare avvio a quel necessario percorso di trasferimento di poteri e funzioni previsto dagli ordinamenti legislativi tuttora vigenti incrementando ulteriormente l’accentramento di poteri e risorse e rendendo più lenta e burocratica la macchina comunale

Questa situazione ha ulteriormente alimentato la condizione di inadeguatezza nella gestione del problemi del territorio dimostrata dai Consigli di Zona negli ultimi anni, rendendo ingiustificabile di fronte ai cittadini il costo economico rappresentato da questi organismi politico/amministrativi

CONSIDERATO CHE

Obiettivo primario di una pubblica amministrazione dovrebbe essere quello di assicurare ai propri cittadini la possibilità di poter fruire di servizi e prestazioni efficaci e funzionali ai propri bisogni in ugual misura su tutto il territorio cittadino

Questo lavoro potrà perfezionarsi soltanto attraverso una profonda revisione della macchina comunale in tutti i suoi aspetti, e che di conseguenza la riorganizzazione e l’assegnazione di poteri e funzioni ben definite ai Consigli di Zona dovrà essere inquadrata all’interno di questo obiettivo primario

Le zone di decentramento sono definite dal Testo Unico degli Enti Locali ( 267/2000 ) come organismi di gestione di servizi e che tale compito si sostanzia nella produzione di azioni che abbiano adeguati e fattivi effetti nei confronti dei cittadini

A tale scopo ai Consigli di Zona andrebbero assicurate risorse finanziarie , tecniche e di personale per un efficace svolgimento delle attività di loro competenza

VISTO CHE

Con l’insediamento della nuova Giunta guidata dal Sindaco Moratti è stata ridisegnata la mappa degli assessorati comunali con una revisione di deleghe e competenze che comporterà la necessaria riorganizzazione dei settori comunali esistenti

A tale scopo è stato nominato un nuovo Direttore Generale con il compito di dar luogo a questo processo riorganizzativo affiancato da uno specifico gruppo di dirigenti, tecnici e funzionari


IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA


• A presentare entro la fine del prossimo mese di settembre un percorso amministrativo che precisi le modalità con le quali saranno assegnate ai Consigli di Zona le funzioni attribuite dal vigente Regolamento del Decentramento

• A predisporre entro la fine del mese di settembre 2006 le opportune modifiche dell’art 29 del Vigente Regolamento del Decentramento rivisitando le materie e le modalità di espressione di parere sui quali i Consigli di Zona sono chiamati ad esprimersi

• A presentare un progetto di riorganizzazione che preveda la dotazione di personale da assegnare alle zone sulla base delle competenze attribuite nominando un Direttore Responsabile per ogni zona e predisponendo gli atti necessari per la determinazione delle risorse annue a disposizione dei Consigli di Zona

• A rivedere entro la fine del prossimo mese di settembre le modalità di pianificazione e programmazione degli atti che riguardano l’attività del Comune di Milano ( Piani Integrati di Intervento, Piani di Zona dei Servizi Sociali, Contratti di Quartiere….) prevedendo la partecipazione dei Consigli di Zona fin dai primi momenti di elaborazione progettuale

• A presentare entro la fine dell’anno in coincidenza con l’approvazione del Bilancio di Previsione 2007 il processo di riorganizzazione degli assessorati alle Periferie/Sicurezza e Decentramento prevedendone la fusione in unica struttura politico/amministrativa articolata sulle nove zone di decentramento precisando il percorso di assegnazione di ulteriori funzioni e competenze

• A costituire da subito una Commissione Speciale a termine costituita da Consiglieri Comunali e Rappresentanti dei Consigli di Zona affinché i percorsi amministrativi per il rilancio del decentramento e dei Consigli di Zona siano attentamente monitorati e controllati





03 ottobre 2006

Mozione inziative antistupro 28-09-2006

Testo della mozione sui temi della
sicurezza e della violenza sulle donne, presentata dalle donne dell'Unione

e approvata il 28 settembre 2006 dal
Consiglio comunale di Milano.


Mozione

Il Consiglio Comunale

Visto

il pacchetto di proposte presentato nei giorni scorsi dal Sindaco e dalla Giunta in tema di sicurezza e in risposta agli episodi di stupro riportati dalla stampa che ripropongono con gravità il problema della sicurezza delle donne.

Considerato anche che

La violenza sulle donne si configura come un reato tra i più gravi in quanto colpisce l’intera persona coinvolgendo sia la sfera fisica, sia quella psicologica e che oltre l’80% dei casi avviene entro le pareti domestiche spesso in una situazione di ricatto affettivo ed economico,

pur condividendo alcune delle iniziative proposte

Impegna la Giunta

1. a realizzare con urgenza la messa in sicurezza delle aree dismesse. Situazioni logistiche ritenute particolarmente a rischio dovrebbero essere già state modificate tempestivamente (es. l’ubicazione di fermate dei mezzi pubblici in zone isolate…);

2. a valorizzare associazioni di volontariato che già attualmente operano in zone decentrate e nelle ore più a rischio, per prevenire episodi di violenza;

3. a istituire un Ufficio Antiviolenza che

· sia in grado di lavorare sul piano della prevenzione in sinergia con scuole e Asl,

· migliori il servizio di assistenza psicologica prestata nelle carceri, con particolare attenzione ai detenuti condannati per reati di violenza sulle donne,

· provveda alla messa in rete delle associazioni, a partire dal riconoscimento della rete informale già esistente, e dei servizi territoriali da anni attivi nella città, per interventi più tempestivi e mirati di fronte alle richieste di aiuto,

· si attivi affinché tali servizi e associazioni possano operare con strutture e personale rispondenti ai bisogni, in un’ottica di progettualità e non solo di emergenza, anche mediante l’accesso a finanziamenti;

4. A stipulare una convenzione con i gestori della telefonia mobile per la messa a punto e l’attivazione di una modalità di chiamata di emergenza rapida (premendo un solo tasto) che consenta la tempestiva localizzazione della richiesta d’aiuto e quindi un intervento immediato;

5. Ad intervenire presso la Regione con una richiesta ufficiale per la revisione e modifica dei criteri previsti dalla polizza assicurativa stipulata “a favore delle vittime delle criminalità” per i residenti in Lombardia. Quanto sopra al fine di includere nella copertura assicurativa anche le vittime di violenza sessuale, nonché rimuovere le esclusioni per reati che avvengono tra prossimi congiunti e conviventi di fatto. Poiché, come già ricordato, la grandissima maggioranza delle violenze sessuali avviene tra conoscenti e/o in ambito familiare, la richiesta di modifica della polizza si colloca come atto concreto che riconosce la gravità del reato, si configura come atto tangibile da parte dell’Amministrazione nei confronti di chi ha subito tale reato, vuole aiutare le donne ad uscire da una dipendenza economica che spesso le lega ad una condizione di silenzio. Contestualmente può rappresentare un contributo a copertura delle spese per cure e terapie il più delle volte escluse dalle prestazioni convenzionate.
E di tale opportunità sia data ampia diffusione. Così come dei diritti, dei doveri, delle conseguenze. Dove trovare aiuto, nella discrezione richiesta.

Ribadendo che il tema della sicurezza riguarda tutti i cittadini, uomini e donne di questa città e che politiche mirate non possono prescindere da convinti investimenti sul piano sociale e sul piano educativo, il Consiglio Comunale

Impegna altresì la Giunta

affinché nelle scuole si promuovano con forza, si sostengano e si potenzino laddove già esistenti, progetti di prevenzione finalizzati al rispetto di sé e dell’altro, alla relazione tra generi, alla convivenza democratica.

Mozione approvata dal Consiglio comunale (opposizione e maggioranza) di Milano nella seduta del 28 settembre 2006