26 febbraio 2009

DONNE per una difesa del lavoro delle DONNE

Per le ADESIONI: difesalavorodonne@gmail.com
L'impegno del governo Berlusconi per ridurre ulteriormente i diritti del lavoro salariato sembra puntare alle donne con particolare sadismo. (...)
La detassazione dello straordinario è stata finanziata con i fondi destinati ai progetti e ai centri contro la violenza. E' stata cancellata la legge contro le dimissioni in bianco. Si preparano l'abolizione del diritto alla pensione di vecchiaia a 60 anni, la riduzione del tempo dei congedi di maternità, un peggioramento delle condizioni del lavoro notturno.
Il problema riguarda nello stesso tempo movimento femminista e movimento sindacale, sindacati di base e CGIL, lavoratrici stabili e precarie, donne giovani e meno giovani.
Noi proponiamo prima di tutto di unire per un momento le forze, facendo cadere le obiettive distanze e pensando iniziative comuni o che vadano nella medesima direzione.
Proponiamo che le manifestazioni per l'8 marzo abbiano al centro i temi del rapporto tra donne e lavoro, respingano gli attacchi che si preparano e quelli già passati.
Non tocca a noi elaborare piattaforme, che del resto richiedono discussioni più approfondite di quelle che le nostre diverse appartenenze e i tempi stretti ci abbiano consentito.
Chiediamo solo a tutte l'impegno di un mese per discutere, elaborare e propagandare un progetto femminista di difesa delle donne che lavorano, si formano, sono in pensione o si preparano ad andarvi.
Avvertiamo l'esigenza di coinvolgere nella resistenza il numero maggiore possibile di lavoratrici e giovani donne in formazione. Pensiamo per questo che le sole manifestazioni dell'8 marzo non siano sufficienti.
Siamo consapevoli delle estreme difficoltà del momento e non vogliamo fare appelli velleitari per iniziative che non saremmo in grado di realizzare.
Ricordiamo solo che in altri paesi d'Europa il problema è stato affrontato (e talvolta anche con successo) facendo apparire sulla scena politica un soggetto femminista visibile.
Sono stati fatti presìdi di donne. Sono state organizzate marce da un luogo di lavoro all'altro e iniziative di teatro di strada nei principali quartieri delle città.
Nei primi anni Novanta in Svizzera uno sciopero di sole donne (in alcuni settori di pochi minuti e quindi sostanzialmente simbolico) è diventato un evento anche mediatico e ha garantito la riuscita di una grande manifestazione.
La costituzione di un soggetto femminile visibile che si faccia carico anche dei problemi del lavoro delle donne ci sembra oggi l'assoluta priorità. Per questo ci proponiamo di evitare due atteggiamenti. Quello di eccessiva prudenza in un momento in cui a star ferme c'è tutto da perdere. Quello che coniuga obiettivi di grande valore e spessore con pratiche settarie che riducono ai minimi termini la possibilità di praticarli.

25 febbraio 2009

IL COMUNE DI MILANO HA IL BILANCIO BLOCCATO!

Questo è ciò che ci è stato comunicato nella giornata odierna durante l'Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale.
La situazione, gravissima, riguarda tutta la spesa corrente - acquisti vari, interventi di manutenzione, erogazione di sussidi, contributi a organizzazioni di volontariato, pagamento realizzazione di progetti, rinnovo di contratti a progetto e così via - e, nei fatti, sta paralizzando l'attività del Comune in alcuni settori strategici - servizi sociali, lavori pubblici etc.-.
In alcune Zone del Decentramento sono state compiute riduzioni dei fondi di dotazione per i sussidi integrativi al reddito e per il diritto allo studio dal 2 al 5%, fino ad un massimo del 22% (Zone 1-2-4-9); si spiega probabilmente così anche la scelta di congelare i contributi alle famiglie affidatarie e tenere bloccati i contratti dei Co.co.co. dei Musei Scientifici.
Questo è dovuto al fatto che ci sarebbero errori di previsione sia per quel che riguarda le entrate che per ciò che concerne le uscite di un'amministrazione comunale, peraltro, ancora in attesa dei soldi bloccati a Roma dal Governo Berlusconi, ma comunque appostati nelle previsioni di entrata.
Come può succedere tutto ciò dopo solo un mese e mezzo di attività ordinaria del 2009.
A ciò si aggiungono le incertezze sul futuro dell'assessorato al Bilancio - attualmente l'assessore è il Sindaco stesso, non si comprende chi debba assumersi tale responsabilità in occasione del rimpasto prossimo venturo - e, soprattutto, l'incertezza riguardante l'intervento di esternalizzazione dei servizi cimiteriali, attualmente investiti da scandali e inchieste.
Il Bilancio 2009, infatti, è stato "strutturato" immaginando minori spese derivanti dall'esternalizzazione del personale dei servizi cimiteriali e maggiori entrate derivanti dall'aumento delle tariffe per alcuni servizi.
Ad oggi, dunque, questo pasticcio contabile causato dalla incapacità politica di un centrodestra che governa tra mille conflitti sotterranei rischia, seriamente, di far pagare un prezzo altissimo ai milanesi.
Chiediamo che si convochi immediatamente una Commissione Bilancio, che il Sindaco riferisca in Aula e che soprattutto, si intervenga in due direzioni : si rivendichino i soldi fermi a Roma, con una mobilitazione unitaria della città, e si compia un’operazione-trasparenza sui conti pubblici con un nuovo Bilancio.

Gruppo Consigliare
PD

17 febbraio 2009

Ancora una volta la pubblicità è contro la donna

Approda anche a Milano la pubblicità di un marchio di abbigliamento italiano che ha già fatto parlare di sé per le immagini porno-soft di una perquisizione di due poliziotti su avvenenti ragazze.
La violenza patinata di tanti “creativi” che ci propongono le donne come oggetti sessuali più o meno consenzienti, ma comunque sempre da “consumare” a piacimento, dovrebbe averci ormai anestetizzati. Quindi è raro che ci si possa ancora scandalizzare.
Eppure ci si riesce. Del resto, siamo costantemente sottoposti giorno dopo giorno al continuo stillicidio di notizie di violenza sulle donne, sempre più feroci e diffuse anche tra adolescenti, proprio loro, così ben ricettivi al mondo della moda e dell’immagine.
Siamo circondati dalla violenza sulle donne, quella vera, brutale e sporca.
Perché dovremmo aver ancora voglia di essere sottoposti alla patinata e ammiccante “ironia” e “trasgressione” pubblicitaria della giovane e dinamica azienda di moda che deve vendere i suoi articoli?
Il Sindaco di Napoli, di Padova e ora anche il sindaco di Roma hanno proibito queste affissioni con motivazioni che condividiamo. A Milano, la sindachessa Moratti dovrebbe davvero fare lo stesso.

07 febbraio 2009

Inaudita azione del governo: non rispetta né Eluana né la Magistratura

E' stato approvato oggi pomeriggio il decreto governativo che blocca l'iter della sospensione dell'alimentazione forzata a Eluana, iter avviato sulla base di una sentenza definitiva della Magistratura competente
Contro il parere del Quirinale, contro ogni logica e umanità, in una lotta insensata contro il tempo, il governo procede sulla sua strada approvando all'unanimità un decreto d'urgenza per vietare la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana.
La violenza che questo governo sta esercitando sulle spalle della famiglia Englaro e su chi, in osservanza di un iter giudiziario completo ed approfondito, ha deciso di stare dalla parte della legge è inaudita.
Il rispetto per una vicenda così dolorosa ci ha fatto preferire sinora il silenzio - che una simile situazione imponeva. Credo che non si possa più tacere.