Approda anche a Milano la pubblicità di un marchio di abbigliamento italiano che ha già fatto parlare di sé per le immagini porno-soft di una perquisizione di due poliziotti su avvenenti ragazze.
La violenza patinata di tanti “creativi” che ci propongono le donne come oggetti sessuali più o meno consenzienti, ma comunque sempre da “consumare” a piacimento, dovrebbe averci ormai anestetizzati. Quindi è raro che ci si possa ancora scandalizzare.
Eppure ci si riesce. Del resto, siamo costantemente sottoposti giorno dopo giorno al continuo stillicidio di notizie di violenza sulle donne, sempre più feroci e diffuse anche tra adolescenti, proprio loro, così ben ricettivi al mondo della moda e dell’immagine.
Siamo circondati dalla violenza sulle donne, quella vera, brutale e sporca.
Perché dovremmo aver ancora voglia di essere sottoposti alla patinata e ammiccante “ironia” e “trasgressione” pubblicitaria della giovane e dinamica azienda di moda che deve vendere i suoi articoli?
Il Sindaco di Napoli, di Padova e ora anche il sindaco di Roma hanno proibito queste affissioni con motivazioni che condividiamo. A Milano, la sindachessa Moratti dovrebbe davvero fare lo stesso.
17 febbraio 2009
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