Sorprende l’interpretazione intimista del sindaco Moratti all’esplicita richiesta del cardinale Tettamanzi. Il cardinale nel suo “Discorso alla città” invita chiaramente l’amministrazione pubblica ad applicarsi perchési trovino luoghi di preghiera per coloro che professano religioni diversedalla cristiana, in particolari i musulmani. Il sindaco Moratti minimizza,raccoglie l’appello come un’esortazione a cercare i luoghi di culto primadi tutto dentro di sé. Come non fossero, questi luoghi, anche spazi di socialità e di identificazione della propria comunità.
Colpisce, inoltre, che questo accada nello stesso giorno in cui il Governo si affretta a rassicurare calorosamente la Cei: i ventilati tagli ai finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche non si faranno. E’ compito delle finanze dello Stato garantire che ci siano luoghi dove poter educare i figli secondo le proprie convinzioni etiche e religiose.
Ma, ci si chiede a questo punto, perché non incoraggiare anche le famiglie cattoliche a trovare questi luoghi principalmente dentro sé stesse?
Sant'Ambrogio, 2008
08 dicembre 2008
I “non luoghi” di preghiera del sindaco Moratti
26 gennaio 2008
L. 194: mozione unitaria PD in Consiglio Comunale
OGGETTO: Per la piena applicazione della legge 194
- La legge 194 è legge dello Stato confermata da un referendum popolare – che ha visto una straordinaria adesione – che tiene conto in modo equilibrato dei diritti della donna e del nascituro;
- E’una legge ancora attuale in quanto contiene direttamente la possibilità di adeguarsi ai progressi scientifici, come dimostra l’esperienza di alcuni ospedali riguardo al limite temporale per l’aborto terapeutico, il che rende nel nostro contesto decisamente strumentale l’accostamento alla campagna della moratoria sulla pena di morte
- l’articolo 1 della legge 194 recita: “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. “
- la legge ha dato risultati significativi in termini di riduzione delle interruzioni volontaria di Gravidanza tra il 1983 e il 2005 si e registrata una diminuzione pari al 60%.
- ci sono circostanze oggettive per le donne che ancora vi ricorrono, come: condizioni economiche, bassa scolarizzazione (il 54% è costituito da donne con titoli di studio elementare o di licenzia media,) ma è soprattutto tra le donne straniere che il fenomeno è maggiormente diffuso.
- la politica deve intervenire per rimuovere le cause all’origine di questa dolorosa scelta
- potenziare la rete dei consultori cittadini e tutte le attività di prevenzione, come informazione ed educazione alla contraccezione;
- sostenere, anche attraverso un proprio intervento, l’assunzione di mediatrici culturali. presso tutti i consultori della città;
- sviluppare una campagna di informazione e formazione rivolta alle donne straniere.
- promuovere e rafforzare la rete di sostegno economico e sociale a favore delle donne sole con figli economicamente svantaggiate anche privilegiandole nelle graduatorie per la casa e per il Fondo Sociale affitti;
- sviluppare, in accordo con l’ASL, una campagna di prevenzione tra i giovani attraverso l’educazione alla sessualità, responsabile e consapevole, e la promozione dell’utilizzo dei mezzi di contraccezione, facendone anche oggetto di una specifica iniziativa nell’ambito della “settimana della salute”;
- concordare con la Regione e con l’ASL-Città di Milano un rinnovato impegno di rilancio dei consultori pubblici milanesi, garantendo adeguate risorse professionali e strutturali, oltre alla garanzia della presenza di mediatrici linguistiche in tutte le strutture socio-sanitarie, vista l’alta prevalenza di utenti straniere;
- garantire attraverso la collaborazione tra la ASL, la rete dei consultori e soggetti del terzo settore di diversa ispirazione, secondo le modalità contemplate dalla legge, informazione e interventi rivolti alla prevenzione, aiuto alle donne e sostegno alla procreazione libera e consapevole, come previsto dalla 194.
25 gennaio 2008
La 194, una buona legge
La 194, una buona legge
La 194 è una buona legge. Frutto di un bilanciamento operato dal legislatore in una visione equilibrata tra cattolici e laici sfociato nel ’78 in un referendum, tiene conto dei diritti della donna e del nascituro. E’ una legge “saggia e attuale” perché, coniugando responsabilità consapevole della donna e responsabilità scientifica ed etica del medico, è capace di garantire una effettiva tutela dei diritti coinvolti. Una legge che contiene direttamente anche la possibilità di adeguarsi ai progressi scientifici, come dimostra l’esperienza di alcuni ospedali riguardo al limite temporale per l’aborto terapeutico.
La legalizzazione dell’aborto non ha favorito la diffusione del fenomeno, come da più parti si temeva, ma piuttosto la sua sostanziale riduzione.
Valga per tutti il dato eclatante relativo alla riduzione continua delle IVG tra le donne italiane, che nel 2005 sono state 94˙095, con una riduzione del 60% rispetto al 1983 (anno in cui più numerose sono state le IVG), diminuzione che, pur presente in tutte le classi di età, risulta più marcata nell’età centrale.
La moratoria contro l’aborto avrebbe come esito finale il ritorno alla persecuzione penale della donna, senza tenere conto tra l’altro che per una donna la scelta dell’aborto è sempre una scelta dolorosa e penosa qualsiasi sia la motivazione e la circostanza che la obbliga a tale scelta.
Vero è che ci sono circostanze oggettive (condizioni economiche, bassa scolarizzazione: il 54% è costituito da donne con titolo di studio elementare o di licenza media), che portano le donne a questa scelta e la rinuncia ad una scelta consapevole costituisce quindi una lesione profonda di quei diritti della donna che lo Stato deve tutelare.
Ma è soprattutto tra le donne straniere che il fenomeno è maggiormente diffuso.
Nel 2005 il numero di IVG effettuate da donne straniere corrisponde al 30% del dato nazionale con punte che sfiorano anche il 35% e con un tasso di abortività 3-4 volte superiore rispetto alle italiane, differenza che aumenta ulteriormente per le classi di età più giovani.
Chi oggi agita la campagna contro l’aborto, quindi, non cerca una tutela reale e più forte del diritto alla vita del nascituro – che con la minaccia della pena verrebbe invece indebolito, perché costringerebbe le donne – soprattutto quelle più fragili e indifese - a rifugiarsi nell’illegalità, come succedeva in passato
Il dibattito dovrebbe essere posto sul versante dell'etica della responsabilità che deve coinvolgere le donne e gli uomini, per una decisione matura rispetto alla nascita di un figlio che è un progetto di vita.
Non sul terreno di una ennesima battaglia contro le donne la politica si deve spendere ma nel rimuovere i fattori il più delle volte all’origine di questa dolorosa e terribile decisione consentendo a donne e uomini piena capacità (nel senso di possibilità) decisionale
Quindi lavoro, accesso alla casa, rete capillare di servizi e consultori sul territorio per tutte le donne; integrazione e sostegno nel delicato momento della maternità in particolare per le donne straniere – oggi le più colpite dalla tragedia dell’aborto.
Ma anche formazione e informazione per tutte e tutti, a partire dalle più giovani e dai più giovani.
Francesca Zajczyk
Marilena Adamo
Carmela Rozza, a nome dei consiglieri del Partito Democratico
Giulio Gallera (capogruppo FI)
Carola Colombo (FI)
Patrizia Quartieri (Rif Com)
Maurizio Baruffi (Verdi)
30 settembre 2007
La resistibile ascesa delle donne-Presentazione a Palazzo Reale
Il 2007 è l’anno internazionale delle pari opportunità, ma si è riacceso soltanto negli ultimi mesi il dibattito sul ruolo della donna nella società italiana e, soprattutto, sulla ridotta presenza nel mercato del lavoro in generale e, in particolare, nella politica e nelle occupazioni apicali. Il "vecchio" dibattito sulle quote è stato improvvisamente scalzato dalla proposta del 50&50, della quale si sono velocemente appropriati anche alcuni uomini della politica.
Scarsi, tuttavia, sono stati i momenti di riflessione sulla situazione attuale per smontare l’illusione che si possano superare decenni di arretratezza nei rapporti di genere semplicemente con regolazioni normative. Infatti l'introduzione di leggi in materia, se non accompagnata da un adeguato processo di sensibilizzazione, potrebbe produrre risultati contraddittori, come un miglioramento della situazione della donna nel ruolo pubblico, senza significative modificazioni nel privato familiare.
Così, ho pensato di organizzare un incontro per discutere intorno alla questione femminile nel nostro paese partendo dal mio libro La resistibile ascesa delle donne in Italia. Stereotipi di genere e costruzione di nuove identità (Il Saggiatore), di cui vi avevo annunciato la pubblicazione e che, forse, qualcuna/o avrà visto o letto.
Vi invito, dunque,
a Palazzo Reale, Sala delle conferenze
per confrontarci su questi temi insieme con
Letizia Moratti (Sindaco di Milano) e Barbara Pollastrini (Ministra per le Pari Opportunità)
Roberta Cocco (Dir. Marketing Microsoft) e Maurizia Villa (A.D. Heidrick & Struggles Italia)
Coordina Beppe Severgnini (giornalista e scrittore)
24 gennaio 2007
23 gennaio 2007
Interrogazione sugli atteggiamenti fascisti
Personalmente credo sia comunque importante fermare anche per scritto l'attenzione su queste vicende e, almeno formalmete, coinvolgere in una risposta l'amministrazione.
INTERROGAZIONE
Oggetto: slogan fascisti in manifestazioni pubbliche.
Durante il funerale per Nico Azzi, che si è svolto all’interno della Basilica di Sant’Ambrogio il giorno 12 gennaio 2007 e durante la consegna della laurea honoris causa al Presidente del Consiglio Romano Prodi il giorno 18 gennaio all’Università Cattolica, si sono verificati da parte di gruppi presenti atti di intolleranza con slogan fascisti sotto lo sventolio di bandiere con immagini celtiche
1 - L’apologia di fascismo e le manifestazioni fasciste sono sanzionate dalle “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale” (comma primo) della Costituzione e dalla Legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) ai punti 4. e 5.
2 - Gli agenti di polizia locale, in quanto agenti di polizia giudiziaria, in presenza della commissione di un reato, sono tenuti per legge a fare rapporto alla competente autorità giudiziaria locale
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri Comunali interrogano il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
1 - Se, nelle due occasioni pubbliche menzionate (funerali di Nico Azzi e consegna della laurea honoris causa al Presidente del Consiglio) fossero presenti agenti di polizia locale;
2 - In caso positivo, se gli stessi hanno fatto rapporto alla Procura della Repubblica in relazione alle manifestazioni fasciste in violazione alle leggi dello Stato.
Milano, 23 gennaio 2007
02 dicembre 2006
NOMINE PUBBLICHE IN COMUNE: SEMPRE E SOLO UOMINI?
Milano, 29 Novembre 2006
ZAJCZYK: NOMINE PUBBLICHE IN COMUNE: SEMPRE E SOLO UOMINI?
Giorni di fibrillazione in Comune e in città per le prime nomine pubbliche dell’era Moratti. Oggi si annunciano i nomi e subito scoppiano le polemiche: ancora un ripescaggio di personaggi che gli elettori Milanesi non avevano ritenuti idonei per le cariche pubbliche.
Ma non solo. In uno studio effettuato proprio sulle nomine pubbliche degli enti locali, Francesca Zajczyk, consigliera dell’Ulivo e ordinario di sociologia alla Bicocca, osserva che nulla cambia: solo e sempre uomini. È ancora possibile che in questa città le donne continuino a essere invisibili? Eppure tutte le statistiche dicono che sono sempre più brave e qualificate.
Il gioco delle nomine però è solo all’inizio – dice Zajczyk. Possiamo sperare che Letizia Moratti, primo sindaco donna a Milano, riuscirà a valutare davvero la competenza e la professionalità delle candidature, smarcandosi dalle nomine politiche che fino ad oggi hanno premiato esclusivamente gli uomini?”
16 novembre 2006
Ri-proviamo con il decentramento
DECENTRAMENTO E CONSIGLI DI ZONA
Il Consiglio Comunale,
PREMESSO CHE
Le problematiche che interessano la vita di una grande città come Milano ( trasporti, servizi, attività produttive ecc..) comportano la necessità di predisporre strumenti di intervento inquadrati in un ottica più ampia e complessiva riconducibile all’Area Metropolitana; la gestione amministrativa di una città complessa come Milano richiede comunque un forte decentramento territoriale
La Giunta Albertini nelle precedenti legislature ha predisposto la riduzione del numero delle Zone di Decentramento ( da 20 a 9 ) sulla base del concetto “ meno Zone più Servizi “, ma senza mai dare avvio a quel necessario percorso di trasferimento di poteri e funzioni previsto dagli ordinamenti legislativi tuttora vigenti incrementando ulteriormente l’accentramento di poteri e risorse e rendendo più lenta e burocratica la macchina comunale
Questa situazione ha ulteriormente alimentato la condizione di inadeguatezza nella gestione del problemi del territorio dimostrata dai Consigli di Zona negli ultimi anni, rendendo ingiustificabile di fronte ai cittadini il costo economico rappresentato da questi organismi politico/amministrativi
CONSIDERATO CHE
Obiettivo primario di una pubblica amministrazione dovrebbe essere quello di assicurare ai propri cittadini la possibilità di poter fruire di servizi e prestazioni efficaci e funzionali ai propri bisogni in ugual misura su tutto il territorio cittadino
Questo lavoro potrà perfezionarsi soltanto attraverso una profonda revisione della macchina comunale in tutti i suoi aspetti, e che di conseguenza la riorganizzazione e l’assegnazione di poteri e funzioni ben definite ai Consigli di Zona dovrà essere inquadrata all’interno di questo obiettivo primario
Le zone di decentramento sono definite dal Testo Unico degli Enti Locali ( 267/2000 ) come organismi di gestione di servizi e che tale compito si sostanzia nella produzione di azioni che abbiano adeguati e fattivi effetti nei confronti dei cittadini
A tale scopo ai Consigli di Zona andrebbero assicurate risorse finanziarie , tecniche e di personale per un efficace svolgimento delle attività di loro competenza
VISTO CHE
Con l’insediamento della nuova Giunta guidata dal Sindaco Moratti è stata ridisegnata la mappa degli assessorati comunali con una revisione di deleghe e competenze che comporterà la necessaria riorganizzazione dei settori comunali esistenti
A tale scopo è stato nominato un nuovo Direttore Generale con il compito di dar luogo a questo processo riorganizzativo affiancato da uno specifico gruppo di dirigenti, tecnici e funzionari
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
• A presentare entro la fine del prossimo mese di settembre un percorso amministrativo che precisi le modalità con le quali saranno assegnate ai Consigli di Zona le funzioni attribuite dal vigente Regolamento del Decentramento
• A predisporre entro la fine del mese di settembre 2006 le opportune modifiche dell’art 29 del Vigente Regolamento del Decentramento rivisitando le materie e le modalità di espressione di parere sui quali i Consigli di Zona sono chiamati ad esprimersi
• A presentare un progetto di riorganizzazione che preveda la dotazione di personale da assegnare alle zone sulla base delle competenze attribuite nominando un Direttore Responsabile per ogni zona e predisponendo gli atti necessari per la determinazione delle risorse annue a disposizione dei Consigli di Zona
• A rivedere entro la fine del prossimo mese di settembre le modalità di pianificazione e programmazione degli atti che riguardano l’attività del Comune di Milano ( Piani Integrati di Intervento, Piani di Zona dei Servizi Sociali, Contratti di Quartiere….) prevedendo la partecipazione dei Consigli di Zona fin dai primi momenti di elaborazione progettuale
• A presentare entro la fine dell’anno in coincidenza con l’approvazione del Bilancio di Previsione 2007 il processo di riorganizzazione degli assessorati alle Periferie/Sicurezza e Decentramento prevedendone la fusione in unica struttura politico/amministrativa articolata sulle nove zone di decentramento precisando il percorso di assegnazione di ulteriori funzioni e competenze
• A costituire da subito una Commissione Speciale a termine costituita da Consiglieri Comunali e Rappresentanti dei Consigli di Zona affinché i percorsi amministrativi per il rilancio del decentramento e dei Consigli di Zona siano attentamente monitorati e controllati
23 ottobre 2006
Più importante il consiglio o l'ex-sindaco Albertini?
Inizia il consiglio comunale con i ...soliti interventi da parte dei consiglieri ex art. 21.
Gallera, capogruppo di FI chiede di interrompere i lavori del consiglio per consentire di partecipare - alla maggioranza ovviamente - alla presentazione di un libro scritto da Albertini su Milano: sono talmente allibita che non ho neppure parole per commentare questa richiesta. Ma cosa ci stiamo a fare? Che cosa conta di più? Certo non l'interesse della cosa pubblica: al contrario, sicuramente sono importanti il presenzialismo e la logica, ma quella più corporativa però, di partito.
Ah...non avevo capito bene! Non è una sospensione, è una vera e propria interruzione.
Ci mandano a casa perchè devono andare al Circolo della Stampa ...dove li attende Berlusconi che è lì anzichè essere in Consiglio.
Ma è possibile?
Sono le 18.00
11 ottobre 2006
ore 21.01 - Consiglio comunale
In realtà la cosa non è chiara perchè l'articolato è parte integrante del documento della Provincia quindi l'accordo evidentemente c'è.
Brava Moratti: fornisce una buona spiegazione rileggendo il testo e mette Rizzo in difficoltà
21.07: ultimo emendamento...viene ritirato
Eccoci alle dichiarazioni di voto dei singoli partiti sulla delibera relativa alla candidatura:
Ulivo a favore e anche Lista Ferrante.
I Verdi si astengono, anche Rizzo e pure Merlin di Rifondazione: motivazione non di rifiuto all'Expò ma di dubbio su troppe cose non chiare. Soprattutto di non coinvolgimento di tutto il consiglio e le commissioni. MI pare diffcicile sostenere questa posizione di astensione.
Io credo si debba votare a favore e poi stare in guardia.
La delibera passa a larga maggioranza. Votiamo sulla immediata esecutività però Adamo fa notare la posizione civile assunta dall'opposizione.
non ho ben capito questo ultimo voto....ma sinceramente non mi pare importante: siamo tutti d'accordo!!!!!
Andiamo via
Il Consigio comunale dell'11 ottobre: la candidatura di Milano all'Expò
Odg: presentazione del progetto Expo e della situazioen di Metroweb da parte del Sindaco.
Il consiglio deve cominciare alle 16.00...ma sono le 17.00 e non si comincia. Che cosa succede? Non si capisce: un crocchio di consiglieri di maggioranza circondano la Moratti (arrivata alle 16.40). Quale è il problema? C'è anche Sgarbi. Forse il problema è sempre lui e le sue continue esternazioni a favore del Leoncavallo. Anche in Commissione le ha ribadite, rispedendo al mittente tutti gli interventi dei partiti di maggioranza che richiamavano il tema della legalità.
Ahhhh, si comincia: sono le 17.30 passate.
La Moratti espone le motivazioni a favore dell'Expo a Milano. Vi allego il suo intervento in modo che possiate valutare personalmente il contenuto (alcuni aspetti interessanti e condivisibili, altri troppo sfumati - soprattutto quelle che maggiormente attengono gli interessi eonomici, immobiliari in gioco).
Non vi sto a raccontare gli interventi dei diversi consiglieri....in pratica in aula rimane chi parla e pochi altri: questo la dice lunga!
Sono le 19.45....problema: c'è agitazione in aula perchè c'è la partita dell'Italia (Ucraina-Italia) e come si fa? Il sindaco deve replicare, poi ci deve essere la presentazione degli emendamenti alla delibera in cui si chiede di votare per la candidatura di Milano (con la costituzione di un comitato bipartisan che dovrebbe accompagnare i lavori) con le indicazioni del percorso da seguire...ma nell'odg c'è anche la faccenda di Metroweb. Si va avanti fin ale 24.00? Niente partita?
Intermezzo - C'è Croci. Viene a salutarmi e, soprattutto, a ringraziarmi di avere contribuito a smuovere la faccenda delle biciclette. Infatti, martedì della settimana prossima le bici verrano consegnate non solo alla Bicocca (finalmente), ma anche ad altre 9 aziende che fanno parte del progetto in comodato. Bene. Mi sollecita poi a fissare un appuntamento con lui per parlare del progetto di Eco-navetta che abbiamo attivato in Bicocca in assouta autonomia, ossia senza alcun aiuto da parte del Comune (di questo vi parlerò in altro momento).
La Moratti, peraltro, si mostra sorpresa di quello che sta succedendo ma anche in difficoltà a gestire gli aspetti temporali (insomma, il rischio è che si voti il doc. sull'Expo senza che in aula ci sia il numero legale).
Sono le 20.27 e abbiamo cominciato la presentazion degli emendamenti con un pallegiamento tra richieste della opposizione e le reazioni del sindaco che ..mi pare in parte approva, in parte respinge.
Bene: i capigruppo si sono messi d'accordo. Questa sera si vota sull'Expo; Letizia ha cambiato i suoi programmi e ha dichiarato che domani verrà in consiglio (un po' tardino, però, perchè prima è impegnata) per presidiare la questione Metroweb.
Ecco una bella domanda di Fedrighini (Verdi) che chiede un chiarimento sul rapporto con i valori immobiliari soprattutto epr quanto riguarda la zona di Pero-Rho, l'unica parte individuata in questa fase (una piccola parte però rispetto ai 170 kmq indicati come necessari ma di cui non si sa ancora dove si collochi): dalla risposta dipende il suo voto sulla delibera.
Oddio, continuano ad arrivarmi documenti...un altro documento: si tratta di un doc della Provincia e che la Provincia discuterà e voterà domani di "adesione al comitato di candidatura Expo-Milano 2015 tra comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano, CCIA di MI e Fondazione Fiera MI e approvazione del relativo schema di atto costitutivo".
Fedrighini non ritiene sufficiente la spiegazione della sindaco e teme che l'Expo comporti un processo di erosione delle aree agricole intorno alla città in aree appetibili per interventi immobiliari speculativi.
Ragazzi, sono le 21.00 e siamo al quinto emendamento da votare.
30 settembre 2006
Che cosa si può fare? Il problema della visibilità
Per di più, per i provvedimenti che devono passare dal consiglio bisogna tenere conto che la maggioranza può contare su 36 consiglieri e l’opposizione su 24: occorre puntare (e ovviamente favorire) sulle loro divisioni – soprattutto quelle interne a Forza Italia che si sono già manifestate…..Però se loro si ricompattano, non c’è storia!Rapporti con la stampa e comunicati stampa. Il modo più frequentato per raggiungere l’opinione pubblica è quello dei comunicati stampa, ovvero dichiarazione brevi a commento di fatti accaduti in consiglio, oppure di fatti del giorno o di dichiarazioni del sindaco/assessori. E’ un metodo di per sé faticoso, che richiede di essere sulla notizia quotidianamente, ma anche spesso poco efficace perché subordinato alla decisione dei giornali di che cosa pubblicare: il più delle volte è materiale che rimane del tutto inutilizzato e che ovviamente il giorno dopo ha comunque perso di efficacia.
In tutto questo sarà sicuramente passato sotto silenzio il successo della opposizione nella vicenda relativa alla elezione dei componenti la commissione per le nomine pubbliche (i cda per i quali il Comune ha titolarità di nomina, come per es. Piccolo Teatro, MM, Atm, Pomeriggi musicali, don Gnocchi, et.). Bisogna sapere che è 15 anni che nella commissione è presente un solo rappresentante della minoranza (1 su 5) e che nessuna candidatura propostao dalla opposizione è stato ritenuta sufficientemente compente (sic!) da meritare una nomina, tanto che, soprattutto nella seconda consiliatura di Albertini, la minoranza non ha proposto nessuno.
Ebbene, questa volta ci è riuscito il blitz. Giocando in modo efficace sulle divisioni della maggioranza e soprattutto interne a FI, siamo riusciti a fare un accordo e a far eleggere 2 componenti di minoranza nella commissione: dunque 2 su 5. (è chiaro che senza accordo non si porta a casa niente, vero? E’ una banale questione di numeri perché se la maggioranza non è d’accordo i numeri ci sono comunque contro). A questo punto è stata anche rivista la strategia di presentare alcuni nominativi di eccellenza per alcuni enti.
Metroweb. Vorrei farvi notare che è per merito della opposizione se la vicenda di Metroweb è finita sui giornali e la Moratti ha dovuto affrontare la faccenda della vendita con maggiore cautela dell’inizio, tanto che la vicenda è ancora in una fase di stallo con molti punti oscuri (per es. chi sono questi inglesi che vorrebbero comprare? Si parla di “paradisi fiscali”; quale è la strategia futura?). La richiesta forte dell’opposizione è che rimanga in mani pubbliche.
Ma com'è la Moratti?
Quindi difficile da giudicare. Come risulta – almeno spero – da latri commenti che faccio il consiglio, e quindi i consiglieri, sono figure pressoché invisibili, tanto più se della opposizione.La riforma Bassanini ha giustamente dato più potere al sindaco e, in subordine, alla giunta svuotando, però nella dinamica del confronto democratico e della dialettica politica, il ruolo del consiglio, tanto che gli stessi consiglieri di maggioranza si sono fatti sentire con la loro sindaca rivendicando un maggiore coinvolgimento nelle decisioni (è avvenuto sulla vicenda del ticket, ma anche in riferimento all’assunzione da parte della Moratti di molti dirigenti esterni in sostituzione dei “vecchi” spinti al pensionamento o accantonati in ruoli marginali, così come anche a proposito di Metroweb).
In ogni caso non c’è dubbio che la Moratti ha realizzato una reale discontinuità rispetto ad Alberini, aspetto su cui peraltro ha impostato fortemente la sua campagna elettorale. Sotto questo profilo, la modalità collaborativi offerta alla opposizione e a Penati ne è un chiaro esempio. In realtà dobbiamo però dire che rispetto alla opposizione, per il momento si tratta soprattutto di uno stile strumentale cui non ha ancora corrisposto nulla in concreto. E rispetto, invece, a Penti – al di là di quello che comunque deve sere un civile rapporto tra istituzioni che solo uno come alberini evitava – risponde in realtà ad uno scontro in atto, dagli esiti non ancora prevedibili, per la leadership del centro-destra sicuramente in Lombardia, ma in prospettiva a livello nazionale.
Insomma, Lei sarà il Punto di riferimento politico del centro-destra un volta attraversata la crisi della cdl? Da qui un evidente punto di frizione con Formigoni, cui si contrappone la costruzione di un asse forte con Penati.
D’altra parte, per lei evidentemente l’opposizione si identifica con Penati. Infatti, nel rapporto quotidiano con l’opposizione in realtà manca un rapporto reale, come è avvenuto in occasione del riordino della macchina amministrativa dove non c’è stato nessun passaggio di informazione (seppure formale) su quanto stava avvenendo.
Non c’è dubbio comunque che la Moratti piace: piace alla stampa, piace alla gente, anche del centro-sinistra. Piace la sua immagine di donna che fa, efficiente e veloce…ma che cosa fa?Per ora assistiamo al metodo del preannuncio (alla Formigoni), ma mancano le premesse dell’atto istituzionale, nel senso che manca completamente un lavoro tecnico-istruttorio sui provvedimenti da prendere legato soprattutto alle risorse finanziarie disponibili. Questo ad esempio quanto avvenuto sul tema della violenza alle donne: viene presentato un pacchetto di interventi che è solo dichiarazione (almeno fino ad ora).
Inoltre, in questa politica dell’annuncio dice anche delle sciocchezze: così come quando ha chiesto poteri speciali per i servizi sociali (ma ai comuni è già stato operato un trasferimento totale di funzioni e competenze) e lavoro (ma dove le competenze sono sovracomunali e infatti non esistono neppure le statistiche a livello comunale e la filiera è regione-provincia).
29 settembre 2006
Allora, primo punto: il carico di lavoro.
A tutto questo, poi, vanno aggiunti gli incontri delle commissioni. Le Commissioni sono 17. E a proposito delle commissioni, forse ricorderete la polemica di inizio consiliatura.
L’opposizione ne avevamo proposte 9 accorpando alcune competenze e funzioni; la Moratti ne istituite 17 chiaramente per poter accontentare il maggior numero possibile di consiglieri della sua maggioranza con presidenze e vicepresidenze. E sì, perché – al di là delle belle parole di collaborazione, lavoro comune etc etc. - alla fine la maggioranza si è presa tutto, lasciando a noi solo la presidenza della commissione pari opportunità (che non era neppure prevista inizialmente ed è stata istituita solo su nostra richiesta) e la vicepresidenza della commissione affari istituzionali.. Con un bliz, riuscito esclusivamente per la incapacità della maggioranza, abbiamo poi raccolto per la strada anche la vicepresidenza della commissione sanità.Ogni consigliere dell’Ulivo è inserito in 6 commissioni, questo per poter mantenere un equilibrio sul pianole della rappresentanza con la maggioranza ma anche con gli altri partiti dell’opposizione.
Io sono nelle seguenti commissioni: mobilità e trasporti; cultura ed eventi; sicurezza e rapporti con i cittadini; politiche del lavoro-ricerca-formazione; qualità dei servizi; pari opportunità.
Devo confessarvi che non è assolutamente chiaro che cosa le commissioni facciano e come lavorino. Hanno dei tempi fissi (durano in media un’ora e mezza), ma non esiste un calendario tanto che possono essere convocate con un preavviso di 3 gg. Per il momento gli incontri sono stati estremamente generici (tranne quello sulla mobilità che, però si è riunito più degli altri ma senza parlare assolutamente fino ad ora di pollution charge): comunque a domande precise l’assessore di turno, se presente, non ripsponde rimandando all’incontro successivo (di cui peraltro non si conosce quasi mai la data in anticipo).
Per finire il quadro delle attività, devo anche informarvi che ogni lunedì mattina c’è un incontro politico dell’Ulivo (ma lunedì 25 è stata dell’intera opposizione) per discutere le linee di comportamento, commentare eventuali fatti della settimana etc.Infine, ci sono gli incontri di lavoro concreto: per es. giovedì 28 un incontro con atm e aem per discutere di questioni connesse alla mobilità; ma anche un incontro da organizzare con le elette nei consigli di zona, etc.
Insomma, da questo breve quadro vi risulterà chiaro che c’è un’attività enorme, decisamente difficile da seguire contemporaneamente ad un altro lavoro. Io sto cercando di fare il massimo, anche per capire meglio e poter eventualmente decidere come organizzarmi: è evidente, per esempio, che non è pensabile seguire l’intera attività del consiglio più tutte le commissioni. Prima di decidere, però quali scegliere ho – purtroppo - bisogno di tempo.
Ma non è solo una questione di disponibilità di tempo. C’è anche una questione che attiene proprio al tipo di attività, alle regole e alle modalità che la governano: tecnicismo con forti elementi di ritualità. Confesso che faccio fatica a capire e ad adattarmi (per il momento), sia perché i tempi morti – o almeno tali per me – sono tantissimi, sia perché non è chiaro come lavorare ed essere utili….ma riprenderò questo punto più avanti trattando il tema del ruolo dell’opposizione.
Ahhh, mi dimenticavo di raccontarvi sui benefits del consigliere: Pass per parcheggiare ovunque (spazi blu e gialli): fantastico! Pass per utilizzare le corsie preferenziali (privilegio veramente assurdo che rischia soltanto di far aumentare gli intasamenti sulle stesse). Cellulare di servizio. Ho tentato di rifiutare (già fatico ad averne uno) ma non si può: vieni chiamato sui numeri interni del Comune, la convocazione delle commissioni può avvenire via sms etc etc…il problema è come faranno a verificare le telefonate che si fanno…ma. Portatile (della Dell: vi ricordate che è stata scoperta una enorme partita di batterie che esplodevano? Propria quella). Anche qui: più fastidio che vantaggio: la rete del Comune è bloccatissima e, quindi, molto limitate le operazioni consentite; per esempio, non riesco ad entrare sulla mia posta di Bicocca. Pazienza.
22 settembre 2006
Giovedì 21 settembre
21 settembre 2006
Che cosa ho fatto io in questo periodo?
- il 7 luglio presentazione dei risultati della ricerca della ricerca dal titolo Sfide, rischi, opportunità del mondo flessibile. Uno studio sulla vita quotidiana dei giovani lavoratori
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio (ripresa dal Corriere della sera in data 17-07-06) – la prima della mia nuova esperienza – di replica ad una intervista rilasciata al Corriere della sera dall’assessora Moioli sugli aborti alla Mangiagalli)
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio sulla vicenda della terapia anti-abortiva al Buzzi (20-07-2006)
- Una intervista sul Corriere della Sera dell’8 agosto sulla politica dei Tempi della città- Coordinamento dell’incontro con il ministro Fabio Mussi sul tema “Ricerca, Università e futuro”, Festa dell’Unità (2-09-2006)
- Insieme a Quartieri e Adamo, abbiamo presentato una mozione e fatto una dichiarazione ufficiale sul “pacchetto sicurezza” proposto dalla Moratti in seguito agli atti di violenza alle donne (7-09-2006), sottoscritta da tutti i capigruppo (opposizione e maggioranza) e approvata dall’intero consiglio giovedì 28 settembre (coomunque chi voglia seguire i lavori in diretta dall’aula del consiglio può collegarsi al sito del Comune dove si trova anche l’archivio dei documenti e degli interventi)
- Intervento in Commissione mobilità e trasporti (con dichiarazione inviata all’assessore Croci) sul tema della mobilità sostenibile attraverso le biciclette (questione relativa alla promessa – inevasa da due anni - di consegna da parte del Comune all’Università Bicocca di un parco di 70 biciclette (21-09-2006)
19 settembre 2006
Lunedì 18 settembre 2006 ore 17.00
Ore 18.15 - OHHHHH, dall’area del pubblico arriva come una star Sgarbi; passa davanti ai consiglieri e…che cosa fa (?)… se ne va. Continua a non esserci nessun assessore tranne quello dell’urbanistica, anche perchè nell’ordine del giorno ci sono un po’ di delibere in campo urbanistico.
Sono le 20.00 – La Rozza con il suo modo di fare alquanto rude ha mostrato però grande abilità politica riuscendo a portare a casa una mozione condivisa – maggioranza opposizione – sul tema della casa a Milano che impegna, almeno sulla carta, la maggioranza ad assumere il diritto alla casa tra i temi politici su cui intervenire.
Effettivamente è una cosa molto importante che non ha nulla a che vedere con forme di inciucio o altro, ma indica una volontà da parte della maggioranza di accogliere, anche in futuro, proposte e idee da parte della minoranza. In concreto si è azzerato il passato lasciando ad ognuno la propria posizione (positiva per la maggioranza, negativa per l’opposizione) decidendo però di lavorare il più possibile per “il bene della città” rispetto ad un tema così delicato e ormai cronico come quello della casa.
E’ però interessante il processo che ha portato a questo; in sostanza c’era un accordo sostanziale già all’inizio della discussione che, pur interessante, è stato in realtà puramente rituale dovendo offrire alla stampa, in primis, l’immagine di due parti che si contrapponevano per arrivare poi ad un accordo. Comunque, sicuramente è un doc. di principio importante. Rizzo e rifondazione si oppongono: ragione o torto? Secondo me ha torto perché penso che si debba provare a “chiamare fuori” la maggioranza e fare delle verifiche nel concreto; altrimenti si lascia tutto fermo che vuol dire il nulla oppure solo scelte a favore di alcune fasce sociali.
15 settembre 2006
Giovedì 14 settembre 2006, ore 16.30. Eccoci di nuovo in aula
Il che conferma sostanzialmente quella politica delle dichiarazioni che, pur fatta in modo molto efficace, non trova una sponda – almeno per il momento – nella realtà dei fatti né nella condiviisone di tutta la maggioranza.
Va beh…i primi interventi ex.art. 21 riguardano soprattutto i provvedimenti relativi alla riorganizzazione della macchina organizzativa: come messo in luce dai giornali i direttori generali sono aumentati di numero, ma contemporaneamente molti direttori sono stati invitati ad andare in pensione (anche con offerta di denari per anticipare la pensione) a favore di persone esterne oppure a cambiare posto, senza giustificazioni della decisione. Anche qualche consiliere di maggioranza chiede lumi in proposito.
Di tutto ciò la minoranza non è stata informata : lo ha letto sui giornali.
Ora stiamo cercando di ottenere la delibera di giunta per leggere i particolari e capire anche l’impegno di spesa relativo ai contratti di queste nuove “competenze” esterne.
Sono le 18.05 e siamo al 14° intervento, interpellanze, dichiarazioni su francamente non so cosa….nessuno ascolta; è tutto noiosissimo e mi pare davvero inutile.
Ah..dimenticavo: è ovvio che la sindaca non c’è (è in Giappone); ci sono la Moioli, suo vero braccio destro, la Colli, un bambolona rosa; Cadeo, con la sua zazzerona bianca e Terzi.
Interessante intervento di Pennisi (uno degli scontenti entro FI) che si scaglia contro la presa in giro degli interventi ex-art.21 cui gli assessori dovrebbero rispondere: infatti si chiamano question time. Il problema è che gli assessori non ci sono o, se ci sono, non ascoltano e fanno altro…
Ore 18.32…siamo alle mozioni…ma comunque gli assessori non ci sono.Siamo arrivati alle delibere sull’urbanistica, molto particolareggiate e quindi anche molto tecniche….e sono le 18.52