30 settembre 2006

Ma com'è la Moratti?

Francamente non lo so: è venuta in aula consiliare 4-5 volte, ma – ad eccezione della prima volta e di cui vi ho riferito – si è fatta vedere per pochissimi minuti. Per esempio, dalla ripresa dei lavori è venuta il 18 sett. per la commemorazione della Fallaci e di Facchetti (commemorazione ripetuta – come risulta dai miei appunti di seguito) a suo uso e consumo e il 21 per la commemorazione dei morti di via Lomellina e di Vico magistrati (anche qui vedere di seguito). Immediatamente dopo se ne va e non torna più (ovviamente copiata da quei – pochi – assessori che si sono degnati di intervenire).
Quindi difficile da giudicare. Come risulta – almeno spero – da latri commenti che faccio il consiglio, e quindi i consiglieri, sono figure pressoché invisibili, tanto più se della opposizione.La riforma Bassanini ha giustamente dato più potere al sindaco e, in subordine, alla giunta svuotando, però nella dinamica del confronto democratico e della dialettica politica, il ruolo del consiglio, tanto che gli stessi consiglieri di maggioranza si sono fatti sentire con la loro sindaca rivendicando un maggiore coinvolgimento nelle decisioni (è avvenuto sulla vicenda del ticket, ma anche in riferimento all’assunzione da parte della Moratti di molti dirigenti esterni in sostituzione dei “vecchi” spinti al pensionamento o accantonati in ruoli marginali, così come anche a proposito di Metroweb).
In ogni caso non c’è dubbio che la Moratti ha realizzato una reale discontinuità rispetto ad Alberini, aspetto su cui peraltro ha impostato fortemente la sua campagna elettorale. Sotto questo profilo, la modalità collaborativi offerta alla opposizione e a Penati ne è un chiaro esempio. In realtà dobbiamo però dire che rispetto alla opposizione, per il momento si tratta soprattutto di uno stile strumentale cui non ha ancora corrisposto nulla in concreto. E rispetto, invece, a Penti – al di là di quello che comunque deve sere un civile rapporto tra istituzioni che solo uno come alberini evitava – risponde in realtà ad uno scontro in atto, dagli esiti non ancora prevedibili, per la leadership del centro-destra sicuramente in Lombardia, ma in prospettiva a livello nazionale.
Insomma, Lei sarà il Punto di riferimento politico del centro-destra un volta attraversata la crisi della cdl? Da qui un evidente punto di frizione con Formigoni, cui si contrappone la costruzione di un asse forte con Penati.
D’altra parte, per lei evidentemente l’opposizione si identifica con Penati. Infatti, nel rapporto quotidiano con l’opposizione in realtà manca un rapporto reale, come è avvenuto in occasione del riordino della macchina amministrativa dove non c’è stato nessun passaggio di informazione (seppure formale) su quanto stava avvenendo.
Non c’è dubbio comunque che la Moratti piace: piace alla stampa, piace alla gente, anche del centro-sinistra. Piace la sua immagine di donna che fa, efficiente e veloce…ma che cosa fa?Per ora assistiamo al metodo del preannuncio (alla Formigoni), ma mancano le premesse dell’atto istituzionale, nel senso che manca completamente un lavoro tecnico-istruttorio sui provvedimenti da prendere legato soprattutto alle risorse finanziarie disponibili. Questo ad esempio quanto avvenuto sul tema della violenza alle donne: viene presentato un pacchetto di interventi che è solo dichiarazione (almeno fino ad ora).
Inoltre, in questa politica dell’annuncio dice anche delle sciocchezze: così come quando ha chiesto poteri speciali per i servizi sociali (ma ai comuni è già stato operato un trasferimento totale di funzioni e competenze) e lavoro (ma dove le competenze sono sovracomunali e infatti non esistono neppure le statistiche a livello comunale e la filiera è regione-provincia).

Nessun commento: