20 aprile 2007

La resistibile ascesa delle donne in Italia

Qualcosa sta cambiando in Italia. Sempre più donne raggiungono alti livelli di istruzione, riuscendo ad inserirsi in posizioni elevate del mercato del lavoro. Donne che si sentono così pari agli uomini da non porsi nemmeno il problema della parità. Donne che riconoscono sempre più l’importanza e il valore delle proprie aspettative e dei propri progetti. Che credono nel loro lavoro, aspettandosi di ottenere adeguati riconoscimenti in termini di carriera, prestigio e guadagni. E che pensano che questa legittima aspirazione non debba comportare la rinuncia all’essere madri e alla qualità della propria vita.
Qualcosa sta cambiando tra le donne italiane. Ma senza l’attenzioni e il sostegno che ciò richiederebbe. E senza un’adeguata riflessione sulle potenzialità, ma anche i limiti, di questi cambiamenti. “Il cammino della parità è già intrapreso”, dicono alcuni, “basta aspettare e lasciare tempo al tempo”. Certo, purché questo tempo non diventi infinito! Rischio concreto, se tutto avviene nella solitudine delle giovani donne che, mentre cominciano a tematizzare nel proprio privato la costruzione di identità nuove, devono quotidianamente confrontarsi con stereotipi duri a morire. In una società che sotto la retorica della neutralità rivela una pervicace inadeguatezza a raccogliere le sfide dell’innovazione, poste giorno per giorno dalle donne e dagli uomini, attraverso nuovi comportamenti e sperimentazioni così atomizzati da risultare spesso quasi invisibili
Qualcosa sta cambiando, dunque; ma perché qualcosa cambi davvero occorre uno sforzo in più. Occorre rompere le "vecchie abitudini" degli stereotipi e dei ruoli femminili e maschili, attraverso nuovi percorsi di confronto fra diverse generazioni di donne e, soprattutto, attraverso un riconoscimento pubblico e politico. Occorre che la politica - con la P maiuscola - torni ad essere cinghia di trasmissione dell'innovazione sociale, partendo da nuove forme di rappresentanza che facciano propria una generalizzata filosofia di investimento sulle donne e riconoscano loro quel ruolo di agenti del cambiamento ormai evocato da molti, troppo spesso solo a parole.

Sono felice di segnalare l'uscita del mio libro La resistibile ascesa delle donne in Italia. Stereotipi di genere e costruzione di nuove identità, in libreria dal 26 aprile per i tipi de Il Saggiatore. E' il frutto di un lungo lavoro di ricerca, e anche di auto-riflessione, condotto a partire dall'inizio del 2000 insieme ad alcune giovani studiose.
In particolare, voglio ricordare Barbara Borlini, dottoressa di ricerca, la cui collaborazione in questo percorso di studi è stata preziosa anche per il confronto serrato, ma aperto e ricco di spunti, sul terreno generazionale; Francesca Crosta, borsista, che ringrazio affettuosamente per la passione e l’attenzione con cui ha contribuito alla analisi delle fonti ed alla elaborazione dei dati.
Ma un grazie particolare va anche alle tante “donne di successo” - giovani e meno giovani, ottimiste e pessimiste, ciniche e meritocratiche – che hanno accettato di partecipare, spesso con vivo interesse ed entusiasmo, allo studio (via questionario o attraverso rapporto personale) e senza le quali questo lavoro non avrebbe potuto essere completato.

Infine, un sentito ringraziamento va ad amiche e colleghe con le quali, nel corso degli anni, in occasioni pubbliche e private, ho avuto modo di discutere e confrontarmi proficuamente sui temi trattati nel volume.

Materiale a disposizione
copertina
indice del libro

Eventi:
Prima presentazione lunedì 23 aprile h. 18.00 alla Fiera del Libro di Bergamo

1 commento:

Rocky Joe ha detto...

Donne che godono di canali privilegiati costruiti per loro da questa società femminista, donne che solo di nome gestiscono qualcosa ma in realtà lo delegano agli uomini che sono formalmente la di sotto di loro, donne che vogliono solo diritti e nessun dovere.
Donne ridicole insomma!