Ma come è possibile che il comune di Milano che si vanta ancora di essere all’avanguardia per i suoi servizi all’infanzia abbia una lista di attesa di ben 4500 bambini! Rendetevi conto che lo scorso anno la lista d’attesa era con un zero in meno 500.
Solo l’arroganza può consentire all’assessore Moioli di dichiarare che “non accetta lezioni da nessuno”. Un numero incredibilmente così alto di bambini e famiglie che non sanno se potranno accedere ad un legittimo servizio significa solo totale incapacità di programmare la domanda, totale assenza di conoscenza della città e dei suoi bisogni. E’ ovvio che la crisi aumenta il bisogno delle famiglie e delle donne di lavorare; è ovvio ed è noto che il mercato del lavoro è sempre più imprevedibile nella sua organizzazione oraria esige una disponibilità totale … insomma le donne milanesi hanno bisogno di luoghi dove i loro bambini possono essere accuditi quotidianamente. E che dire di quelle mamme che si sono sentite dire che devono aspettare settembre per avere informazioni? Insomma mi pare che il rapporto con i cittadini sia una sorta di “usa e getta”:; come dire : se vi va bene è così, altrimenti …. arrangiatevi.
Francesa Zajczyk
David Gentili
Consiglieri comunali PD
12 giugno 2009
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