02 dicembre 2006
Può la politica promuovere le donne?
Il caso delle nomine pubbliche : dove sono le donne?
Francesca Zajczyk
Lo sappiamo tutti: le donne studiano ormai più degli uomini; sono più brave e più veloci. In altre parole, sono sempre più qualificate e competenti.
I risultati di questo trend, anche se insoddisfacenti, purtuttavia mostrano alcuni elementi positivi nella presenza femminile nel mercato del lavoro lombardo e ancor più della provincia e della città di Milano
Ma a questa crescita, qualitativa e quantitativa, delle donne registrata nel contesto economico non corrisponde un simile progresso nel contesto sociale e, soprattutto, in quello politico- amministrativo. Per esempio, quante sono le donne appena elette nel consiglio comunale di Milano lo sappiamo: 6 su 60 (4 all’opposizione e 2 nella maggioranza).
Ma esiste un altro ambito molto importante nel quale verificare la presenza delle donne: è quello delle nomine pubbliche negli organi di direzione, gestione e controllo in enti che fanno capo a Regione, Provincia e Comune.
Si tratta di un mondo pressoché inesplorato, oggetto più di interesse giornalistico e politico, che scientifico: d’altra parte, le informazioni, pur essendo formalmente pubbliche, nella realtà, sono assai difficili da ottenere e anche quand’anche se ne reperisce la fonte, le informazioni ivi contenute sono per lo più minime e di non semplice interpretazione - rispetto soprattutto al quadro normativo che regolamenta le competenze dei diversi enti locali che hanno diritto ad effettuare le nomine.
Tuttavia, proprio per questi limiti e anzi, nonostante questi limiti, ci sembrano particolarmente interessanti i risultati che sintetizziamo in questo breve documento relativi ad una analisi di genere delle nomine effettuate dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano e dal Comune di Milano* .
Partiamo dal dato quantitativo.
Comune di Milano :33 donne su 244 nomine tot. = D 13.5% U 86.5%
Provincia di Milano :38 donne su 184 nomine tot. = D 20.7% U 79.3%
Regione Lombardia:60 donne su 564 nomine tot. = D 10.6% U 89.4%
Si tratta evidentemente di percentuali che rispecchiano ‘tristemente’ quella delle assemblee elettive” con una persistente e generalizzata forte asimmetria della presenza di genere sul complesso degli incarichi attribuiti da questi Enti.
La cosa, fra l’altro, stupisce ancor più se si considera che la situazione più negativa si riscontra proprio in ambito regionale, nonostante la legge regionale n. 14/95 preveda esplicitamente all’articolo 1 il principio di parità secondo il quale le modalità di nomine e designazioni sono atte a garantire il riequilibrio della presenza di uomini e donne negli enti, aziende ed organismi compresi nella legge in esame.
Ma quanto sia ancora lontana una condizione di maggiore equilibrio di genere, si evince anche da altri aspetti. In generale, per esempio, a carico delle donne permane in misura abbastanza netta una sorta di segregazione tematica: delle poche donne presenti, infatti, circa la metà è distribuita negli Organi di revisione e di controllo, ovvero in organi tecnici, professionali; una quota intorno al 30% è nominata in Comitati e Commissioni e, quindi, assai poche rimangono quelle presenti negli organismi di gestione (consigli di amministrazione).
Questo è esattamente il quadro che emerge dall’analisi dell’attuale situazione delle nomine del Comune di Milano: il 48,5% della presenza femminile si ritrova nei collegi dei Revisori e nei collegi sindacali. Ma c’è di più: le troviamo soprattutto negli enti con competenze in materie “femminili”. Per intenderci, in quegli enti di cui è normale che si occupino le donne: e infatti delle 10 donne nei cda milanesi ben la metà operano in case di riposo e fondazioni assistenziali o, tuttalpiù enti culturali. E’ certo, inoltre, che le donne non vengono nominate in ruoli cui sono riconosciuti gettoni di presenza: questi, in alcuni casi davvero consistenti, spettano esclusivamente agli uomini.
Insomma, sembrerebbe dunque emergere una tendenza che vede le donne elette in Organi il cui accesso prevede elevata scolarità e professionalità certificata dall’appartenenza agli Ordini (fra l’altro l’unica presidente risulta essere presidente proprio di un collegio sindacale), mentre sono complessivamente meno rappresentate negli Organi gestionali dove l’incarico può risultare più discrezionale.
D’altra parte, oltre ai diversi criteri di eleggibilità previste dalle leggi, le nomine devono (o dovrebbero) generalmente rispecchiare criteri di corrispondenza tecnica e professionale. Tuttavia, proprio perché effettuate dalla componente politica delle diverse Amministrazioni, esse rispondono anche a criteri di affidabilità (oltre che di appartenenza o vicinanza) politica. Anche in questo caso, dunque, potrebbero sussistere - almeno in linea teorica - quegli elementi di criticità nella presenza femminile spesso segnalati per il contesto più generale.
In definitiva, se è nota la distanza che l’appartenenza di genere determina nel peso e nel ruolo degli eletti, è evidente il riprodursi, anche nel caso delle nomine, di quelle dinamiche di esclusione che impediscono alle donne l’esercizio della politica.
A questo punto, però, una domanda viene naturale dal momento che si stanno definendo le prime nomine pubbliche dell’era Moratti: saprà Letizia Moratti, primo sindaco donna a Milano, valutare davvero la competenza e la qualità delle candidature smarcandosi dalle nomine politiche che fino ad oggi hanno premiato esclusivamente gli uomini?
*Per una puntuale lettura di genere delle nomine regionali e provinciali, nonché delle fonti di riferimento, si rimanda a: Zajczyk F., Analisi della presenza delle donne negli enti derivati o enti di secondo e terzo livello in Lombardia, Università Milano Bicocca-Consiglio Regione Lombardia, dicembre 2004.
Per l’analisi delle nomine del Comune di Milano si rimanda al sito del comune
NOMINE PUBBLICHE IN COMUNE: SEMPRE E SOLO UOMINI?
Milano, 29 Novembre 2006
ZAJCZYK: NOMINE PUBBLICHE IN COMUNE: SEMPRE E SOLO UOMINI?
Giorni di fibrillazione in Comune e in città per le prime nomine pubbliche dell’era Moratti. Oggi si annunciano i nomi e subito scoppiano le polemiche: ancora un ripescaggio di personaggi che gli elettori Milanesi non avevano ritenuti idonei per le cariche pubbliche.
Ma non solo. In uno studio effettuato proprio sulle nomine pubbliche degli enti locali, Francesca Zajczyk, consigliera dell’Ulivo e ordinario di sociologia alla Bicocca, osserva che nulla cambia: solo e sempre uomini. È ancora possibile che in questa città le donne continuino a essere invisibili? Eppure tutte le statistiche dicono che sono sempre più brave e qualificate.
Il gioco delle nomine però è solo all’inizio – dice Zajczyk. Possiamo sperare che Letizia Moratti, primo sindaco donna a Milano, riuscirà a valutare davvero la competenza e la professionalità delle candidature, smarcandosi dalle nomine politiche che fino ad oggi hanno premiato esclusivamente gli uomini?”
16 novembre 2006
Ri-proviamo con il decentramento
DECENTRAMENTO E CONSIGLI DI ZONA
Il Consiglio Comunale,
PREMESSO CHE
Le problematiche che interessano la vita di una grande città come Milano ( trasporti, servizi, attività produttive ecc..) comportano la necessità di predisporre strumenti di intervento inquadrati in un ottica più ampia e complessiva riconducibile all’Area Metropolitana; la gestione amministrativa di una città complessa come Milano richiede comunque un forte decentramento territoriale
La Giunta Albertini nelle precedenti legislature ha predisposto la riduzione del numero delle Zone di Decentramento ( da 20 a 9 ) sulla base del concetto “ meno Zone più Servizi “, ma senza mai dare avvio a quel necessario percorso di trasferimento di poteri e funzioni previsto dagli ordinamenti legislativi tuttora vigenti incrementando ulteriormente l’accentramento di poteri e risorse e rendendo più lenta e burocratica la macchina comunale
Questa situazione ha ulteriormente alimentato la condizione di inadeguatezza nella gestione del problemi del territorio dimostrata dai Consigli di Zona negli ultimi anni, rendendo ingiustificabile di fronte ai cittadini il costo economico rappresentato da questi organismi politico/amministrativi
CONSIDERATO CHE
Obiettivo primario di una pubblica amministrazione dovrebbe essere quello di assicurare ai propri cittadini la possibilità di poter fruire di servizi e prestazioni efficaci e funzionali ai propri bisogni in ugual misura su tutto il territorio cittadino
Questo lavoro potrà perfezionarsi soltanto attraverso una profonda revisione della macchina comunale in tutti i suoi aspetti, e che di conseguenza la riorganizzazione e l’assegnazione di poteri e funzioni ben definite ai Consigli di Zona dovrà essere inquadrata all’interno di questo obiettivo primario
Le zone di decentramento sono definite dal Testo Unico degli Enti Locali ( 267/2000 ) come organismi di gestione di servizi e che tale compito si sostanzia nella produzione di azioni che abbiano adeguati e fattivi effetti nei confronti dei cittadini
A tale scopo ai Consigli di Zona andrebbero assicurate risorse finanziarie , tecniche e di personale per un efficace svolgimento delle attività di loro competenza
VISTO CHE
Con l’insediamento della nuova Giunta guidata dal Sindaco Moratti è stata ridisegnata la mappa degli assessorati comunali con una revisione di deleghe e competenze che comporterà la necessaria riorganizzazione dei settori comunali esistenti
A tale scopo è stato nominato un nuovo Direttore Generale con il compito di dar luogo a questo processo riorganizzativo affiancato da uno specifico gruppo di dirigenti, tecnici e funzionari
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
• A presentare entro la fine del prossimo mese di settembre un percorso amministrativo che precisi le modalità con le quali saranno assegnate ai Consigli di Zona le funzioni attribuite dal vigente Regolamento del Decentramento
• A predisporre entro la fine del mese di settembre 2006 le opportune modifiche dell’art 29 del Vigente Regolamento del Decentramento rivisitando le materie e le modalità di espressione di parere sui quali i Consigli di Zona sono chiamati ad esprimersi
• A presentare un progetto di riorganizzazione che preveda la dotazione di personale da assegnare alle zone sulla base delle competenze attribuite nominando un Direttore Responsabile per ogni zona e predisponendo gli atti necessari per la determinazione delle risorse annue a disposizione dei Consigli di Zona
• A rivedere entro la fine del prossimo mese di settembre le modalità di pianificazione e programmazione degli atti che riguardano l’attività del Comune di Milano ( Piani Integrati di Intervento, Piani di Zona dei Servizi Sociali, Contratti di Quartiere….) prevedendo la partecipazione dei Consigli di Zona fin dai primi momenti di elaborazione progettuale
• A presentare entro la fine dell’anno in coincidenza con l’approvazione del Bilancio di Previsione 2007 il processo di riorganizzazione degli assessorati alle Periferie/Sicurezza e Decentramento prevedendone la fusione in unica struttura politico/amministrativa articolata sulle nove zone di decentramento precisando il percorso di assegnazione di ulteriori funzioni e competenze
• A costituire da subito una Commissione Speciale a termine costituita da Consiglieri Comunali e Rappresentanti dei Consigli di Zona affinché i percorsi amministrativi per il rilancio del decentramento e dei Consigli di Zona siano attentamente monitorati e controllati
15 novembre 2006
La commissione trasporti sul tema del ticket.
I lavori della commissione verranno trasmessi in diretta sul sito web del comune di milano.
23 ottobre 2006
Più importante il consiglio o l'ex-sindaco Albertini?
Inizia il consiglio comunale con i ...soliti interventi da parte dei consiglieri ex art. 21.
Gallera, capogruppo di FI chiede di interrompere i lavori del consiglio per consentire di partecipare - alla maggioranza ovviamente - alla presentazione di un libro scritto da Albertini su Milano: sono talmente allibita che non ho neppure parole per commentare questa richiesta. Ma cosa ci stiamo a fare? Che cosa conta di più? Certo non l'interesse della cosa pubblica: al contrario, sicuramente sono importanti il presenzialismo e la logica, ma quella più corporativa però, di partito.
Ah...non avevo capito bene! Non è una sospensione, è una vera e propria interruzione.
Ci mandano a casa perchè devono andare al Circolo della Stampa ...dove li attende Berlusconi che è lì anzichè essere in Consiglio.
Ma è possibile?
Sono le 18.00
19 ottobre 2006
Botta e risposta
"Sono esterrefatta!
Per quanto si possa immaginare non avrei mai creduto che il malcostume e la carenza più totale di un'etica sociale di una certa parte del Consiglio potessero "paralizzare" le iniziative. C'è dunque chi fa politica semplicemente con il silenzio boicottando così il faticoso impegno di molti.
Potrebbe servire una maggiore partecipazione diretta dei cittadini? (spesso ignari di siffatte situazioni) "
Risposta :
Il problema è che non è solo una questione che attiene ai consiglieri: sono le regole che hanno praticamente svuotato il consiglio. Si potrebbe auspicare un po' più di buon senso e di correttezza almeno formale, ma - di fatto - le cose non cambierebbero nella sostanza dal momento che il settanta per cento delle delibere non devono passare dal consiglio, ma sono di competenza del sindaco e della giunta e sulle altre c'è in sostanza una possibilità di indirizzo...e si sa bene che, una volta definito l'indirizzo, quello che conta sono poi le scelte politiche concrete.
fz
18 ottobre 2006
Consiglio comunale e Metroweb
Si inizia tardi, come sempre…mai in orario. Aspettiamo il Sindaco; tocca a lei l’apertura dei lavori con la presentazione della posizione comunale su tutta le vicenda e la spiegazione delle scelte fatte.
Finalmente si comincia. Sono circa le 17.00.
Legge.
Non vi sto a raccontare il contenuto: sono esattamente le cose che abbiamo letto e continuiamo a leggere sui giornali sia per quanto riguarda le strategie sia per ciò che concerne il metodo seguito. Nulla di nuovo ovviamente, ma per di più piuttosto noioso.
La lettura finisce dopo un quarto d’ora circa e inizia il ballo degli interventi. I primi ad iscriversi a parlare sono i consiglieri della minoranza. Si comincia. Primo intervento: ben preparato, si vede che ha studiato….d’altra parte è anche un esperto di cose societarie)…..ma…non finisce mai. Sì, perché dovete sapere che in questo tipo di consigli chi interviene ha diritto a parlare fino ad un massimo di 75 minuti (un’ora e un quarto!!!!!). E i primi interventi li usano tutti…ma anche quelli che seguono: ognuno vuole dimostrare di esserci, sia in quanto rappresentante di partito, sia in termini individuali.
Purtoppo, però, agli interventi della opposizione si alternano anche quelli della maggioranza che, per lo più, non hanno assolutamente nulla da dire: devono però dimostrare al Sindaco la loro lealtà prostrandosi ai suoi piedi e raccontando quanto lei sia brava, quanto bene voglia lla città e come tutto diventerà stupendo sotto la sua regia.
E gli interventi continuano. Potete immaginare come, man mano che gli interventi aumentano di numero, diminuiscano le cose da dire oppure, vengono dette esattamente le stesse cose degli interventi precedenti.
Insomma, arriviamo così alle 21.00 (ed andata bene perchè non tutti hanno saputo parlare per tutto il tempo disponibile).
E adesso che cosa succede….ci si aspetta che il Sindaco replichi; insomma che dica qualcosa (formale o sostanziale che sia)
Scena surreale: lei tace, tutti tacciono e aspettano qualcosa….fino a che – sorpresa!!!!!- il presidente del consiglio comunale invita a passare all’esame delle due delibere urbanistiche previste per la serata.
Dai banchi dell’opposizione si scatena il finimondo: ma come, non dice niente?
Prende la parola il capogruppo di FI che ci spiega come il regolamento comunale non preveda una replica. Se il sindaco vuole, può farlo; se non vuole, ne ha il diritto.
Altro putiferio e urla da una parte e dall’altra.
Lei osserva dal suo scranno con un sorrisino sardonico…fino a quando…si alza e se ne va….Così, come se niente fosse.
Lo sconcerto è grande anche perchè la prassi pare proprio che preveda sempre una replica…..ma non è finita. A questo punto i consiglieri della maggioranza se ne vanno….in aula manca il numero legale…..noi tapini dell’opposizione siamo tutti presenti pronti a proseguire i lavori (le delibere urbanistiche che, peraltro, fanno parte di un consistente accumulo lasciato dalla giunta Alberini)…ma non si può votare. Il presidente del consiglio comunale , un po’ sconcertato fa rifare l’appello per verificare il numero legale Niente da fare: siamo in 27 (24 dell’opposizione). Bisogna rimandare al prossimo consiglio continuando ad accumulare ritardi ..
Sono le 21.40
Questo un succinto quadretto di un piacevole pomeriggio di autunno al consiglio comunale di Milano. Incredibile: più di 4.30 completamente inutili, buttate via…ma quel che è peggio con la assoluta consapevolezza che non puoi fare nulla. Attualmente queste sono le regole in campo.
13 ottobre 2006
VALORI - festa alla Scighera - 19 ottobre alle ore 19.00
diretto da Andrea Di Stefano
vi invita ad una festa
giovedì 19 ottobre 2006
Circolo Arci Scighera
via Candiani 131 - Milano
ore 19
aperitivo equo e solidale con stuzzichini e vino
ore 20
presentazione di Valori di ottobre che questo mese propone l'Osservatorio sulle nuove povertà dedicato a Milano: scomparse le fabbriche, cambiato il volto. Milano non trova l'anima della sua nuova identità segnata dalla vendita di effimero, simboli, merci, cultura. Mentre la popolazione invecchia.
Partecipano:
Andrea Di Stefano
Francesca Zajczyk, docente di Sociologia Urbana all'Università di Milano Bicocca
Andrea Fumagalli, docente di Economia Politica all'Università di Pavia
ore 21.30
da Torino: l'Associazione Culturale "L'interezza non è il mio forte"
presenta
per la prima volta a Milano
lo spettacolo Global folies
interpretati: Extraordiner compagnì
Una sgangherata carovana di saltimbanchi racconta le stravaganze e i paradossi delle Olimpiadi di Torino, un'impegnato spettacolo di controinformazione.
Sulla strada della Commedia dell´Arte e del teatro civile anche se le Olimpiadi sono finite giocolieri, giullari, mangiafuoco e ciarlatani continuano a narrare della palla orbitante, globalizzata e sconquassata, della storia strana e un po' villana di cacao butterato, di PIL lievitato, di parlamento "omogeneizzato".
Ingresso libero con tessera Arci
Il Circolo Arci Scighera è un grande spazio di 480 mq via Candiani, nel cuore del quartiere Bovisa, che coniuga partecipazione diffusa, qualità della proposta (dal cibo, agli eventi, alle relazioni) e sostenibilità economica. Per raggiungere la Scighera (Passante Ferroviario Milano Bovisa, tram 3, bus 82, filobus 92) oppure consultare il sito www.lascighera.org.
www.valori.it
11 ottobre 2006
ore 21.01 - Consiglio comunale
In realtà la cosa non è chiara perchè l'articolato è parte integrante del documento della Provincia quindi l'accordo evidentemente c'è.
Brava Moratti: fornisce una buona spiegazione rileggendo il testo e mette Rizzo in difficoltà
21.07: ultimo emendamento...viene ritirato
Eccoci alle dichiarazioni di voto dei singoli partiti sulla delibera relativa alla candidatura:
Ulivo a favore e anche Lista Ferrante.
I Verdi si astengono, anche Rizzo e pure Merlin di Rifondazione: motivazione non di rifiuto all'Expò ma di dubbio su troppe cose non chiare. Soprattutto di non coinvolgimento di tutto il consiglio e le commissioni. MI pare diffcicile sostenere questa posizione di astensione.
Io credo si debba votare a favore e poi stare in guardia.
La delibera passa a larga maggioranza. Votiamo sulla immediata esecutività però Adamo fa notare la posizione civile assunta dall'opposizione.
non ho ben capito questo ultimo voto....ma sinceramente non mi pare importante: siamo tutti d'accordo!!!!!
Andiamo via
Il Consigio comunale dell'11 ottobre: la candidatura di Milano all'Expò
Odg: presentazione del progetto Expo e della situazioen di Metroweb da parte del Sindaco.
Il consiglio deve cominciare alle 16.00...ma sono le 17.00 e non si comincia. Che cosa succede? Non si capisce: un crocchio di consiglieri di maggioranza circondano la Moratti (arrivata alle 16.40). Quale è il problema? C'è anche Sgarbi. Forse il problema è sempre lui e le sue continue esternazioni a favore del Leoncavallo. Anche in Commissione le ha ribadite, rispedendo al mittente tutti gli interventi dei partiti di maggioranza che richiamavano il tema della legalità.
Ahhhh, si comincia: sono le 17.30 passate.
La Moratti espone le motivazioni a favore dell'Expo a Milano. Vi allego il suo intervento in modo che possiate valutare personalmente il contenuto (alcuni aspetti interessanti e condivisibili, altri troppo sfumati - soprattutto quelle che maggiormente attengono gli interessi eonomici, immobiliari in gioco).
Non vi sto a raccontare gli interventi dei diversi consiglieri....in pratica in aula rimane chi parla e pochi altri: questo la dice lunga!
Sono le 19.45....problema: c'è agitazione in aula perchè c'è la partita dell'Italia (Ucraina-Italia) e come si fa? Il sindaco deve replicare, poi ci deve essere la presentazione degli emendamenti alla delibera in cui si chiede di votare per la candidatura di Milano (con la costituzione di un comitato bipartisan che dovrebbe accompagnare i lavori) con le indicazioni del percorso da seguire...ma nell'odg c'è anche la faccenda di Metroweb. Si va avanti fin ale 24.00? Niente partita?
Intermezzo - C'è Croci. Viene a salutarmi e, soprattutto, a ringraziarmi di avere contribuito a smuovere la faccenda delle biciclette. Infatti, martedì della settimana prossima le bici verrano consegnate non solo alla Bicocca (finalmente), ma anche ad altre 9 aziende che fanno parte del progetto in comodato. Bene. Mi sollecita poi a fissare un appuntamento con lui per parlare del progetto di Eco-navetta che abbiamo attivato in Bicocca in assouta autonomia, ossia senza alcun aiuto da parte del Comune (di questo vi parlerò in altro momento).
La Moratti, peraltro, si mostra sorpresa di quello che sta succedendo ma anche in difficoltà a gestire gli aspetti temporali (insomma, il rischio è che si voti il doc. sull'Expo senza che in aula ci sia il numero legale).
Sono le 20.27 e abbiamo cominciato la presentazion degli emendamenti con un pallegiamento tra richieste della opposizione e le reazioni del sindaco che ..mi pare in parte approva, in parte respinge.
Bene: i capigruppo si sono messi d'accordo. Questa sera si vota sull'Expo; Letizia ha cambiato i suoi programmi e ha dichiarato che domani verrà in consiglio (un po' tardino, però, perchè prima è impegnata) per presidiare la questione Metroweb.
Ecco una bella domanda di Fedrighini (Verdi) che chiede un chiarimento sul rapporto con i valori immobiliari soprattutto epr quanto riguarda la zona di Pero-Rho, l'unica parte individuata in questa fase (una piccola parte però rispetto ai 170 kmq indicati come necessari ma di cui non si sa ancora dove si collochi): dalla risposta dipende il suo voto sulla delibera.
Oddio, continuano ad arrivarmi documenti...un altro documento: si tratta di un doc della Provincia e che la Provincia discuterà e voterà domani di "adesione al comitato di candidatura Expo-Milano 2015 tra comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano, CCIA di MI e Fondazione Fiera MI e approvazione del relativo schema di atto costitutivo".
Fedrighini non ritiene sufficiente la spiegazione della sindaco e teme che l'Expo comporti un processo di erosione delle aree agricole intorno alla città in aree appetibili per interventi immobiliari speculativi.
Ragazzi, sono le 21.00 e siamo al quinto emendamento da votare.
05 ottobre 2006
La telenovela delle biciclette
e inviato via mail e in cartaceo all'Assessore competente
Tanti anni fa (si trattava del 2000) il Comune di Milano ricevette dall’allora ministro all’Ambiente Edo Ronchi un finanziamento speciale finalizzato a promuovere azioni di mobilità sostenibile, in particolare attraverso l’uso della bicicletta.
E’ in questo quadro che nel lontano ottobre 2004 (esattamente due fa) l'AMA (Agenzia Mobilità Ambiente ) contatta l’Ufficio del Mobility Manager dell’Ateneo di Milano-Bicocca per comunicare che il Comune di Milano la disponibilità a “donare” alla Bicocca (insieme ad altre Università) una flotta di biciclette: 70 biciclette nuove di zecca e per l’uso gratuito - seppure in comodato - entro il campus universitario da parte di docenti, tecnici e amministrativi!
Alla risposta positiva – ed entusiasta – da parte dell’Ateneo fa seguito, però, un lungo periodo di silenzio, fino alla primavera del 2005 quando, in modo del tutto informale, veniamo a sapere che l’amministrazione sta procedendo a predisporre il bando per l'assegnazione dell' appalto.
Arriviamo così alla fine del 2005 quando, dato il prolungarsi del silenzio, cerchiamo di conoscere lo stato dell’arte, anche per poter decidere se procedere da parte nostra all’acquisto di rastrelliere, alla predisposizione di uno spazio coperto adatto per il parcheggio, etc.
In via informale, riusciamo a sapere dall’AMA che la gara si è chiusa e che da lì a poco le bici sarebbero state prodotte e consegnate. Inoltre, in quella stessa comunicazione informale, ci viene precisato che la quota di biciclette assegnate a Bicocca sarebbe aumentata (forse 90) avendo un altro Ente rinunciato alla donazione. Sembra davvero di essere in dirittura d'arrivo tant'è che - essendo ormai primavera - proponiamo di far arrivare le biciclette a settembre (2005), in occasione della settimana della mobilità.
….Di nuovo silenzio
Arriviamo così alla primavera 2006.
Dopo le elezioni comunali, verso la metà di Giugno, apprendiamo dai giornali che una prima flotta di biciclette è stata consegnata al Politecnico.
Come mai non anche a Bicocca?
Ci riattacchiamo al telefono e finalmente a luglio ci viene comunicato che le biciclette sono pronte per la consegna.
A questo punto concordiamo che la consegna avvenga in occasione della settimana della mobilità e, nel frattempo, cominciamo in gran fretta a predisporre tutto per l'accoglienza delle stesse.
Al rientro dalle ferie ( fine Agosto ) chiamiamo l’Agenzia Mobilità Ambiente semplicemente per conoscere il giorno esatto della consegna e …sorpresa: ai primi del mese di Settembre ci viene comunicato che le biciclette sono pronte per la consegna, ma – accidenti - al contratto manca la firma del dirigente di settore in quanto dimissionario.
Conclusione: nulla può succedere fino all’avvicendamento con il nuovo dirigente.
Peccato!
Questa mattina abbiamo consegnato il premio “Drin Drin” - come l’Ateneo Bicocca, insieme a Comieco e Assolombarda, fa ormai da tre anni - ad enti pubblici che in città si distinguono per la promozione della bicicletta: ci sarebbe davvero piaciuto poter dire che il Comune di Milano è tra questi.
Consigliere comunale per l’Ulivo e Mobility manager dell’Ateneo Bicocca
Milano, 21 settembre 2006
P.S. Oggi è il 6 ottobre e…manca sempre la firma del dirigente competente!
03 ottobre 2006
Mozione inziative antistupro 28-09-2006
Testo della mozione sui temi della
sicurezza e della violenza sulle donne, presentata dalle donne dell'Unione
e approvata il 28 settembre 2006 dal
Consiglio comunale di Milano.
Il Consiglio Comunale
Visto
il pacchetto di proposte presentato nei giorni scorsi dal Sindaco e dalla Giunta in tema di sicurezza e in risposta agli episodi di stupro riportati dalla stampa che ripropongono con gravità il problema della sicurezza delle donne.
Considerato anche che
pur condividendo alcune delle iniziative proposte
· sia in grado di lavorare sul piano della prevenzione in sinergia con scuole e Asl,
· migliori il servizio di assistenza psicologica prestata nelle carceri, con particolare attenzione ai detenuti condannati per reati di violenza sulle donne,
· provveda alla messa in rete delle associazioni, a partire dal riconoscimento della rete informale già esistente, e dei servizi territoriali da anni attivi nella città, per interventi più tempestivi e mirati di fronte alle richieste di aiuto,
· si attivi affinché tali servizi e associazioni possano operare con strutture e personale rispondenti ai bisogni, in un’ottica di progettualità e non solo di emergenza, anche mediante l’accesso a finanziamenti;
E di tale opportunità sia data ampia diffusione. Così come dei diritti, dei doveri, delle conseguenze. Dove trovare aiuto, nella discrezione richiesta.
30 settembre 2006
Che cosa si può fare? Il problema della visibilità
Per di più, per i provvedimenti che devono passare dal consiglio bisogna tenere conto che la maggioranza può contare su 36 consiglieri e l’opposizione su 24: occorre puntare (e ovviamente favorire) sulle loro divisioni – soprattutto quelle interne a Forza Italia che si sono già manifestate…..Però se loro si ricompattano, non c’è storia!Rapporti con la stampa e comunicati stampa. Il modo più frequentato per raggiungere l’opinione pubblica è quello dei comunicati stampa, ovvero dichiarazione brevi a commento di fatti accaduti in consiglio, oppure di fatti del giorno o di dichiarazioni del sindaco/assessori. E’ un metodo di per sé faticoso, che richiede di essere sulla notizia quotidianamente, ma anche spesso poco efficace perché subordinato alla decisione dei giornali di che cosa pubblicare: il più delle volte è materiale che rimane del tutto inutilizzato e che ovviamente il giorno dopo ha comunque perso di efficacia.
In tutto questo sarà sicuramente passato sotto silenzio il successo della opposizione nella vicenda relativa alla elezione dei componenti la commissione per le nomine pubbliche (i cda per i quali il Comune ha titolarità di nomina, come per es. Piccolo Teatro, MM, Atm, Pomeriggi musicali, don Gnocchi, et.). Bisogna sapere che è 15 anni che nella commissione è presente un solo rappresentante della minoranza (1 su 5) e che nessuna candidatura propostao dalla opposizione è stato ritenuta sufficientemente compente (sic!) da meritare una nomina, tanto che, soprattutto nella seconda consiliatura di Albertini, la minoranza non ha proposto nessuno.
Ebbene, questa volta ci è riuscito il blitz. Giocando in modo efficace sulle divisioni della maggioranza e soprattutto interne a FI, siamo riusciti a fare un accordo e a far eleggere 2 componenti di minoranza nella commissione: dunque 2 su 5. (è chiaro che senza accordo non si porta a casa niente, vero? E’ una banale questione di numeri perché se la maggioranza non è d’accordo i numeri ci sono comunque contro). A questo punto è stata anche rivista la strategia di presentare alcuni nominativi di eccellenza per alcuni enti.
Metroweb. Vorrei farvi notare che è per merito della opposizione se la vicenda di Metroweb è finita sui giornali e la Moratti ha dovuto affrontare la faccenda della vendita con maggiore cautela dell’inizio, tanto che la vicenda è ancora in una fase di stallo con molti punti oscuri (per es. chi sono questi inglesi che vorrebbero comprare? Si parla di “paradisi fiscali”; quale è la strategia futura?). La richiesta forte dell’opposizione è che rimanga in mani pubbliche.
Ma com'è la Moratti?
Quindi difficile da giudicare. Come risulta – almeno spero – da latri commenti che faccio il consiglio, e quindi i consiglieri, sono figure pressoché invisibili, tanto più se della opposizione.La riforma Bassanini ha giustamente dato più potere al sindaco e, in subordine, alla giunta svuotando, però nella dinamica del confronto democratico e della dialettica politica, il ruolo del consiglio, tanto che gli stessi consiglieri di maggioranza si sono fatti sentire con la loro sindaca rivendicando un maggiore coinvolgimento nelle decisioni (è avvenuto sulla vicenda del ticket, ma anche in riferimento all’assunzione da parte della Moratti di molti dirigenti esterni in sostituzione dei “vecchi” spinti al pensionamento o accantonati in ruoli marginali, così come anche a proposito di Metroweb).
In ogni caso non c’è dubbio che la Moratti ha realizzato una reale discontinuità rispetto ad Alberini, aspetto su cui peraltro ha impostato fortemente la sua campagna elettorale. Sotto questo profilo, la modalità collaborativi offerta alla opposizione e a Penati ne è un chiaro esempio. In realtà dobbiamo però dire che rispetto alla opposizione, per il momento si tratta soprattutto di uno stile strumentale cui non ha ancora corrisposto nulla in concreto. E rispetto, invece, a Penti – al di là di quello che comunque deve sere un civile rapporto tra istituzioni che solo uno come alberini evitava – risponde in realtà ad uno scontro in atto, dagli esiti non ancora prevedibili, per la leadership del centro-destra sicuramente in Lombardia, ma in prospettiva a livello nazionale.
Insomma, Lei sarà il Punto di riferimento politico del centro-destra un volta attraversata la crisi della cdl? Da qui un evidente punto di frizione con Formigoni, cui si contrappone la costruzione di un asse forte con Penati.
D’altra parte, per lei evidentemente l’opposizione si identifica con Penati. Infatti, nel rapporto quotidiano con l’opposizione in realtà manca un rapporto reale, come è avvenuto in occasione del riordino della macchina amministrativa dove non c’è stato nessun passaggio di informazione (seppure formale) su quanto stava avvenendo.
Non c’è dubbio comunque che la Moratti piace: piace alla stampa, piace alla gente, anche del centro-sinistra. Piace la sua immagine di donna che fa, efficiente e veloce…ma che cosa fa?Per ora assistiamo al metodo del preannuncio (alla Formigoni), ma mancano le premesse dell’atto istituzionale, nel senso che manca completamente un lavoro tecnico-istruttorio sui provvedimenti da prendere legato soprattutto alle risorse finanziarie disponibili. Questo ad esempio quanto avvenuto sul tema della violenza alle donne: viene presentato un pacchetto di interventi che è solo dichiarazione (almeno fino ad ora).
Inoltre, in questa politica dell’annuncio dice anche delle sciocchezze: così come quando ha chiesto poteri speciali per i servizi sociali (ma ai comuni è già stato operato un trasferimento totale di funzioni e competenze) e lavoro (ma dove le competenze sono sovracomunali e infatti non esistono neppure le statistiche a livello comunale e la filiera è regione-provincia).
29 settembre 2006
Allora, primo punto: il carico di lavoro.
A tutto questo, poi, vanno aggiunti gli incontri delle commissioni. Le Commissioni sono 17. E a proposito delle commissioni, forse ricorderete la polemica di inizio consiliatura.
L’opposizione ne avevamo proposte 9 accorpando alcune competenze e funzioni; la Moratti ne istituite 17 chiaramente per poter accontentare il maggior numero possibile di consiglieri della sua maggioranza con presidenze e vicepresidenze. E sì, perché – al di là delle belle parole di collaborazione, lavoro comune etc etc. - alla fine la maggioranza si è presa tutto, lasciando a noi solo la presidenza della commissione pari opportunità (che non era neppure prevista inizialmente ed è stata istituita solo su nostra richiesta) e la vicepresidenza della commissione affari istituzionali.. Con un bliz, riuscito esclusivamente per la incapacità della maggioranza, abbiamo poi raccolto per la strada anche la vicepresidenza della commissione sanità.Ogni consigliere dell’Ulivo è inserito in 6 commissioni, questo per poter mantenere un equilibrio sul pianole della rappresentanza con la maggioranza ma anche con gli altri partiti dell’opposizione.
Io sono nelle seguenti commissioni: mobilità e trasporti; cultura ed eventi; sicurezza e rapporti con i cittadini; politiche del lavoro-ricerca-formazione; qualità dei servizi; pari opportunità.
Devo confessarvi che non è assolutamente chiaro che cosa le commissioni facciano e come lavorino. Hanno dei tempi fissi (durano in media un’ora e mezza), ma non esiste un calendario tanto che possono essere convocate con un preavviso di 3 gg. Per il momento gli incontri sono stati estremamente generici (tranne quello sulla mobilità che, però si è riunito più degli altri ma senza parlare assolutamente fino ad ora di pollution charge): comunque a domande precise l’assessore di turno, se presente, non ripsponde rimandando all’incontro successivo (di cui peraltro non si conosce quasi mai la data in anticipo).
Per finire il quadro delle attività, devo anche informarvi che ogni lunedì mattina c’è un incontro politico dell’Ulivo (ma lunedì 25 è stata dell’intera opposizione) per discutere le linee di comportamento, commentare eventuali fatti della settimana etc.Infine, ci sono gli incontri di lavoro concreto: per es. giovedì 28 un incontro con atm e aem per discutere di questioni connesse alla mobilità; ma anche un incontro da organizzare con le elette nei consigli di zona, etc.
Insomma, da questo breve quadro vi risulterà chiaro che c’è un’attività enorme, decisamente difficile da seguire contemporaneamente ad un altro lavoro. Io sto cercando di fare il massimo, anche per capire meglio e poter eventualmente decidere come organizzarmi: è evidente, per esempio, che non è pensabile seguire l’intera attività del consiglio più tutte le commissioni. Prima di decidere, però quali scegliere ho – purtroppo - bisogno di tempo.
Ma non è solo una questione di disponibilità di tempo. C’è anche una questione che attiene proprio al tipo di attività, alle regole e alle modalità che la governano: tecnicismo con forti elementi di ritualità. Confesso che faccio fatica a capire e ad adattarmi (per il momento), sia perché i tempi morti – o almeno tali per me – sono tantissimi, sia perché non è chiaro come lavorare ed essere utili….ma riprenderò questo punto più avanti trattando il tema del ruolo dell’opposizione.
Ahhh, mi dimenticavo di raccontarvi sui benefits del consigliere: Pass per parcheggiare ovunque (spazi blu e gialli): fantastico! Pass per utilizzare le corsie preferenziali (privilegio veramente assurdo che rischia soltanto di far aumentare gli intasamenti sulle stesse). Cellulare di servizio. Ho tentato di rifiutare (già fatico ad averne uno) ma non si può: vieni chiamato sui numeri interni del Comune, la convocazione delle commissioni può avvenire via sms etc etc…il problema è come faranno a verificare le telefonate che si fanno…ma. Portatile (della Dell: vi ricordate che è stata scoperta una enorme partita di batterie che esplodevano? Propria quella). Anche qui: più fastidio che vantaggio: la rete del Comune è bloccatissima e, quindi, molto limitate le operazioni consentite; per esempio, non riesco ad entrare sulla mia posta di Bicocca. Pazienza.
22 settembre 2006
Giovedì 21 settembre
21 settembre 2006
Che cosa ho fatto io in questo periodo?
- il 7 luglio presentazione dei risultati della ricerca della ricerca dal titolo Sfide, rischi, opportunità del mondo flessibile. Uno studio sulla vita quotidiana dei giovani lavoratori
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio (ripresa dal Corriere della sera in data 17-07-06) – la prima della mia nuova esperienza – di replica ad una intervista rilasciata al Corriere della sera dall’assessora Moioli sugli aborti alla Mangiagalli)
- Una dichiarazione ufficiale in consiglio sulla vicenda della terapia anti-abortiva al Buzzi (20-07-2006)
- Una intervista sul Corriere della Sera dell’8 agosto sulla politica dei Tempi della città- Coordinamento dell’incontro con il ministro Fabio Mussi sul tema “Ricerca, Università e futuro”, Festa dell’Unità (2-09-2006)
- Insieme a Quartieri e Adamo, abbiamo presentato una mozione e fatto una dichiarazione ufficiale sul “pacchetto sicurezza” proposto dalla Moratti in seguito agli atti di violenza alle donne (7-09-2006), sottoscritta da tutti i capigruppo (opposizione e maggioranza) e approvata dall’intero consiglio giovedì 28 settembre (coomunque chi voglia seguire i lavori in diretta dall’aula del consiglio può collegarsi al sito del Comune dove si trova anche l’archivio dei documenti e degli interventi)
- Intervento in Commissione mobilità e trasporti (con dichiarazione inviata all’assessore Croci) sul tema della mobilità sostenibile attraverso le biciclette (questione relativa alla promessa – inevasa da due anni - di consegna da parte del Comune all’Università Bicocca di un parco di 70 biciclette (21-09-2006)
19 settembre 2006
Lunedì 18 settembre 2006 ore 17.00
Ore 18.15 - OHHHHH, dall’area del pubblico arriva come una star Sgarbi; passa davanti ai consiglieri e…che cosa fa (?)… se ne va. Continua a non esserci nessun assessore tranne quello dell’urbanistica, anche perchè nell’ordine del giorno ci sono un po’ di delibere in campo urbanistico.
Sono le 20.00 – La Rozza con il suo modo di fare alquanto rude ha mostrato però grande abilità politica riuscendo a portare a casa una mozione condivisa – maggioranza opposizione – sul tema della casa a Milano che impegna, almeno sulla carta, la maggioranza ad assumere il diritto alla casa tra i temi politici su cui intervenire.
Effettivamente è una cosa molto importante che non ha nulla a che vedere con forme di inciucio o altro, ma indica una volontà da parte della maggioranza di accogliere, anche in futuro, proposte e idee da parte della minoranza. In concreto si è azzerato il passato lasciando ad ognuno la propria posizione (positiva per la maggioranza, negativa per l’opposizione) decidendo però di lavorare il più possibile per “il bene della città” rispetto ad un tema così delicato e ormai cronico come quello della casa.
E’ però interessante il processo che ha portato a questo; in sostanza c’era un accordo sostanziale già all’inizio della discussione che, pur interessante, è stato in realtà puramente rituale dovendo offrire alla stampa, in primis, l’immagine di due parti che si contrapponevano per arrivare poi ad un accordo. Comunque, sicuramente è un doc. di principio importante. Rizzo e rifondazione si oppongono: ragione o torto? Secondo me ha torto perché penso che si debba provare a “chiamare fuori” la maggioranza e fare delle verifiche nel concreto; altrimenti si lascia tutto fermo che vuol dire il nulla oppure solo scelte a favore di alcune fasce sociali.
15 settembre 2006
Giovedì 14 settembre 2006, ore 16.30. Eccoci di nuovo in aula
Il che conferma sostanzialmente quella politica delle dichiarazioni che, pur fatta in modo molto efficace, non trova una sponda – almeno per il momento – nella realtà dei fatti né nella condiviisone di tutta la maggioranza.
Va beh…i primi interventi ex.art. 21 riguardano soprattutto i provvedimenti relativi alla riorganizzazione della macchina organizzativa: come messo in luce dai giornali i direttori generali sono aumentati di numero, ma contemporaneamente molti direttori sono stati invitati ad andare in pensione (anche con offerta di denari per anticipare la pensione) a favore di persone esterne oppure a cambiare posto, senza giustificazioni della decisione. Anche qualche consiliere di maggioranza chiede lumi in proposito.
Di tutto ciò la minoranza non è stata informata : lo ha letto sui giornali.
Ora stiamo cercando di ottenere la delibera di giunta per leggere i particolari e capire anche l’impegno di spesa relativo ai contratti di queste nuove “competenze” esterne.
Sono le 18.05 e siamo al 14° intervento, interpellanze, dichiarazioni su francamente non so cosa….nessuno ascolta; è tutto noiosissimo e mi pare davvero inutile.
Ah..dimenticavo: è ovvio che la sindaca non c’è (è in Giappone); ci sono la Moioli, suo vero braccio destro, la Colli, un bambolona rosa; Cadeo, con la sua zazzerona bianca e Terzi.
Interessante intervento di Pennisi (uno degli scontenti entro FI) che si scaglia contro la presa in giro degli interventi ex-art.21 cui gli assessori dovrebbero rispondere: infatti si chiamano question time. Il problema è che gli assessori non ci sono o, se ci sono, non ascoltano e fanno altro…
Ore 18.32…siamo alle mozioni…ma comunque gli assessori non ci sono.Siamo arrivati alle delibere sull’urbanistica, molto particolareggiate e quindi anche molto tecniche….e sono le 18.52